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26/07/2011

CACCIA ALLO STORNO – IL VICEPRESIDENTE PETRINI RISPONDE AL CONSIGLIERE CARLONI

In relazione allo storno, non va dimenticato che questa specie rientra tra quelle tutelate dalle direttive europee e che il prelievo e` ammesso proprio in deroga a queste norme. A tal proposito il 5 luglio scorso, si e` svolta presso il Dipartimento per le Politiche Europee della Presidenza del Consiglio dei Ministri, una riunione con i Servizi della Direzione Generale Ambiente della Commissione Europea e le altre Regioni dItalia dalla quale e` scaturito un documento contenente le indicazioni da rispettare nella stesura dei provvedimenti riguardanti le specie in deroga e individuando LISPRA come unico soggetto tecnico scientifico riconosciuto. Pertanto il calendario venatorio 2011 - 2012 e` stato definito in raccordo con lIspra Istituto superiore ricerca e tutela ambientale - e lOsservatorio faunistico regionale. Con legge regionale 8 del 2007, in pendenza della procedura dinfrazione comunitaria, attivata nei confronti dello Stato Italiano e di diverse Regioni, le Marche si sono dotate di una disciplina per il prelievo delle specie cosiddette in deroga, in quanto non cacciabili, ma prelevabili secondo condizioni e presupposti stabiliti. Tali specie possono essere oggetto di prelievo solo qualora siano puntualmente osservate le ragioni e attuate le condizioni di deroga per cio` che riguarda i mezzi, i modi, i tempi, i luoghi e i controlli. La specie storno negli anni 2008 - 2010 ha causato gravi danni allagricoltura su scala regionale come risulta dai dati riferiti dalle Province e dagli Ambiti, depositati agli atti. E sulla base di quei dati che sono state individuate le modalita` di prelievo ammesse. E stata effettuata, infatti, unattenta valutazione per lautorizzazione del prelievo in deroga, al fine di modulare in modo piu` incisivo tempi, luoghi e modalita` di prelievo laddove si debba diminuire lincidenza dei danni. In questo modo e` stata prevista la deroga nei comuni-territori realmente colpiti, o che comunque sulla base dello storico potrebbero esserne interessati, in presenza di colture come i vigneti, gli uliveti e i frutteti a maturazione tardiva.(f.b.)