Nellennesima manovra del Governo Berlusconi, pur tra mille cambiamenti e retromarce, rimane ununica certezza: pesera` ancora una volta in gran parte sulle Regioni e gli enti locali gia` ridotti allo stremo dai precedenti tagli.
Esprime, con queste parole, tutta la sua preoccupazione di fronte alle notizie che di ora in ora arrivano da Roma, il presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca. Questa mattina la giunta si e` riunita nella consueta seduta del lunedi` per fare il punto su una situazione che allunanimita` viene definita drammatica anche dagli assessori.
Il carico dei tagli e` per la grandissima parte scaricato sulle Regioni. Il peso delle manovre di questo Governo spiega Spacca - ricade sulle Regioni per circa il 60%, solo il restante 40% sui ministeri e sugli enti locali. La situazione e` resa ancor piu` difficile dai correttivi che definiscono la regionalizzazione del Patto di stabilita`, misure che aggravano ulteriormente il bilancio regionale.
In base alle prime stime effettuate, la Regione avra` circa 300 milioni in meno di risorse lanno da gestire tra tagli diretti e indiretti legati al patto di stabilita` (stimati in 150 milioni di euro). Il taglio complessivo di trasferimenti per le Marche si aggirera` quindi attorno all87%. Altrettanto preoccupante e` poi la riduzione delle risorse trasferite per la sanita` rispetto a quanto era stato definito con il patto per la salute 2013-2014. Verranno meno circa 200 milioni strutturali in due anni anziche` tre come previsto in origine, nonostante il costo tendenziale dei servizi sia in costante aumento. Al limite del collasso la situazione per quanto riguarda la mobilita` e il trasporto pubblico locale. Su 1.500 milioni di euro al Governo ne fa` mancare 1.100.
La Regione Marche conclude Spacca - come ha sempre fatto sinora, pur con grandissimi sacrifici, intende continuare a garantire i servizi prioritari per i cittadini marchigiani, ma quella che ci si prospetta e` una situazione a dir poco allarmante: il Governo nazionale, che impone sacrifici irrisori allamministrazione centrale dello Stato, mette al contrario in ginocchio i bilanci regionali, assetando un colpo mortale al federalismo e soprattutto alle risposte essenziali per le necessita` della nostra comunita`.
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