Il contenuto del Decreto Legge di Ferragosto (n. 138/2011 Ulteriori disposizioni urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo) cambia quasi quotidianamente di contenuto, ma restano inalterate le specifiche misure che riducono fortemente la funzionalita` e le possibilita` di intervento delle Regioni, gia` colpite pesantemente dalle precedenti manovre.
Questo il commento dellassessore al bilancio Pietro Marcolini sullultima manovra del Governo Berlusconi che, con lo scopo di anticipare di un anno il percorso di rientro gia` delineato costituisce il terzo provvedimento di correzione dei conti pubblici, emanato nellultimo anno, considerando anche il decreto legge 78/2010.
Si tratta prosegue Marcolini .- di un ulteriore stretta su Regioni ed Enti locali gia` pesantemente colpiti dalle precedenti manovre. Lassessore sottolinea in particolare:
a. Il pesante inasprimento dei vincoli del patto di stabilita` interno per ulteriori 6 miliardi nel 2012 e 3,2 nel 2013;
b. La mancata fiscalizzazione delle risorse per il trasporto pubblico locale ex art. 32, del D.Lsvo 68/2011;
c. Il mancato reintegro dei tagli operati con il decreto legge 78/2010, di cui allart. 39 del D.Lsvo n. 68/2011.
Tutto cio` costituisce aggiunge Marcolini - un colpo mortale al processo di federalismo avviato con la legge delega n. 42/2009. Le Regioni hanno concorso (vedi tabella sotto) alle manovre di rientro in maniera particolarmente pesante e sicuramente sproporzionata rispetto al loro peso sulla spesa pubblica.
Partendo dai dati contenuti nella Relazione della Ragioneria Generale e nei decreti si evince che nelle tre manovre la somma dei tagli ai trasferimenti e al patto di stabilita` complessivamente ammonta a 104,75 miliardi di cui 25,5 a carico dello STATO (24,34%); 60,45 a carico delle REGIONI (57,7%); 4,1 a carico delle PROVINCE (3,91%); 14,7 a carico dei COMUNI (14,03%). Se si pensa che le Regioni gestiscono meno del 20% della spesa pubblica, risulta chiaro che sulle Regioni si scarica un peso triplo del dovuto, compromettendo la possibilita` di erogare servizi fondamentali.
GLI EFFETTI NELLE MARCHE
Nelle Marche, come nelle altre Regioni prosegue Marcolini - le tre manovre hanno effetti devastanti.
1) Patto di stabilita`: limitazione delle spese
Vengono fortemente ridotte le possibilita` di spesa della Regione, in termini di impegni e di pagamenti.
2) Tagli ai trasferimenti statali
La legge 122/2010, su un ammontare complessivo annuo di 5.104 milioni, ha ridotto i trasferimenti statali alle Regioni di 4.000, 4.500 e 4.500 milioni rispettivamente negli anni 2011, 2012 e 2013.
Secondo tale legge, una volta applicati i tagli, restano da trasferire alle Regioni 1.104 milioni nel 2011, 604 nel 2012 e 604 nel 2013.
In realta` se si prende a riferimento lanno 2008, lammontare dei trasferimenti alle Regioni e` stato di circa 6.000 milioni.
Pertanto, per quantificare lesatta entita` dei tagli occorre far riferimento piu` propriamente alle differenza tra 6.000 e quanto e` previsto che venga trasferito in ciascuno dei tre anni. Ne risultano differenze pari rispettivamente a 4.896, 4.396 e 4.396 milioni di euro.
Nel caso della Regione Marche i trasferimenti statali sono ammontati nel 2008 a 210 milioni, mentre quello che viene trasferito nei tre anni e` pari a 35, 20 e 20 milioni; le differenze sono pari a circa 175, 190 e 190 milioni.
Poiche` pero` nel 2011 con tre atti distinti rispetto al Decreto 78 (la legge di Stabilita` 2011, lAccordo Stato-Regioni del 16 dicembre 2010 e il recente Decreto del Ministro della Salute), vengono messi a disposizione circa 20 milioni per il Trasporto pubblico locale e 4,7 milioni per le Politiche sociali, per il 2011 la differenza si attesta sui 150 milioni a cui vanno aggiunti i circa 150 milioni di riduzione derivanti dai correttivi al patto di stabilita`.
3) Riduzione dei finanziamenti della sanita`
La riduzione dei finanziamenti della sanita` e` stabilita dal D.L. 98/2011, art. 17 secondo cui, rispetto al finanziamento 2011, e` previsto un incremento dello 0,5% e dell1,4% rispettivamente per gli anni 2013 e 2014.
Ne consegue, per le Marche, che rispetto alla spesa 2011, pari a 2685,9 milioni, gli incrementi dei prossimi anni saranno di 38 milioni nel 2012, ulteriori 14 nel 2013 e ulteriori 39 nel 2014.
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