Dopo Standard & Poors, il 5 ottobre anche Moodys ha ridotto i rating di lungo termine di 30 enti pubblici italiani, tra cui quello della Regione Marche, come conseguenza del recente declassamento del rating della Repubblica italiana. Il rating di lungo termine della Regione Marche passa cosi` da Aa3 ad A2 con prospettive negative. Labbassamento del rating, tuttavia, ha toccato la Regione Marche in misura inferiore rispetto alla Repubblica italiana e ad altre Regioni ed Enti locali, consentendole di migliorare la propria posizione relativa nellambito del range di riferimento. La Regione Marche infatti passa dal gruppo degli enti con rating inferiori allo Stato al gruppo degli enti con rating pari allo Stato, cui appartengono anche Regioni come il Veneto e la Toscana.
Il rating sulle obbligazioni regionali sostenute da delegazione di pagamento dello Stato e` stato abbassato da Aa2 ad A2. Lazione di riduzione del rating e` stata determinata dal deterioramento del contesto operativo, come riflesso dellabbassamento rating sovrano dello Stato, e dalle pressioni derivanti dal consolidamento dei bilanci locali imposto dal Governo centrale.
L'assessore al Bilancio, Pietro Marcolini, fa sapere che: Il downgrading e` dovuto al fatto che il Governo centrale ha uninfluenza rilevante sulle finanze locali attraverso il trasferimento di fondi, limposizione di requisiti di bilancio e regolamentazioni sullindebitamento. In altri termini, il Governo centrale mantiene un forte controllo normativo sul settore pubblico locale. Moodys rileva anche che gli enti pubblici sono esposti agli stessi rischi macro-economici a cui sono esposti gli Stati sovrani e che uno scostamento del costo del debito a livello sovrano rappresenta un rischio accresciuto, ancorche` moderato, per il sistema pubblico nel suo complesso.
Comunque sottolinea lAssessore la Regione Marche si colloca nel gruppo degli enti con rating pari allo Stato, insieme alle Regioni italiane piu` solide. Le Regioni appartenenti a questo gruppo, secondo Moodys, hanno livelli di rischio del credito assimilabili a quello dello Stato a causa degli stretti legami finanziari ed operativi con esso. Tali Regioni, comunque, presentano un tessuto economico florido, solidi fondamentali finanziari, livelli di indebitamento bassi o moderati, una buona posizione di liquidita`, conti sanitari in equilibrio e buone pratiche gestionali. Ciononostante restano dipendenti da trasferimenti e decisioni del Governo centrale. Nellanalisi di Moodys viene anche posto in luce il fatto che le Regioni ed gli Enti locali sono chiamati a contribuire allo sforzo di consolidamento dei conti pubblici attraverso la riduzione dei trasferimenti erariali e il miglioramento dei saldi di bilancio. Le misure di austerity adottate dal Governo italiano nel luglio-agosto 2011, infatti, prevedono una contribuzione dei bilanci locali pari a circa 25 miliardi di euro nel triennio 2012-2014, considerando sia le minori entrate dello Stato che linasprimento degli obiettivi di bilancio. In generale, la riduzione prevista dei trasferimenti erariali non potra` essere del tutto compensata dai benefici potenziali legati ad una maggiore flessibilita` delle entrate locali, introdotta dalla recente riforma federalista. Moodys infine sottolinea che le prospettive negative sui rating di Regioni ed Enti locali derivano anchesse dalle prospettive negative del rating sovrano.
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