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11/11/2011

LE MARCHE MODELLO PER UNA NUOVA NORMATIVA SULLA RIQUALIFICAZIONE URBANA: LA REGIONE ALL’URBANPROMO DI BOLOGNA. VIVENTI: “RICONOSCIUTA LA NOSTRA ESPERIENZA PER UNA RICONVERSIONE URBANA SOSTENIBILE”

Lesperienza delle Marche al centro del dibattito tra le Regioni allUrbanpromo 2011 di Bologna, manifestazione di riferimento sui temi della riqualificazione urbana, promossa dallIstituto nazionale di urbanistica e Urbit (Urbanistica Italiana Srl). Insieme allEmilia-Romagna, Puglia, Umbria e Liguria, la Regione ha partecipato al confronto dedicato alle nuove strategie di intervento nei centri abitati. Larchitetto Antonio Minetti (dirigente del servizio Territorio, Ambiente ed Energia) ha illustrato la proposta di legge della Giunta regionale sulla riqualificazione urbana, allesame dellAssemblea legislativa. Gli organizzatori hanno invitato le Marche a condividere le novita` contenute nel testo, come esempio di una strategia di limitazione del consumo di suolo e valorizzazione delle aree gia` urbanizzate, in controtendenza alla continua diffusione di nuovi insediamenti. La nostra proposta di legge sulla riqualificazione urbana afferma lassessore al Territorio, Luigi Viventi - aveva gia` riscosso l'interesse dell'Istituto nazionale di urbanistica, con cui abbiamo avuto e avremo anche in futuro significative occasioni di confronto. Credo sia importante la presenza della Regione Marche oggi a Bologna. Questa iniziativa nazionale, infatti, riunisce le esperienze piu` importanti delle Regioni che, come noi, si apprestano a costruire modelli legislativi che applichino il principio del costruire sul costruito. Minetti ha evidenziato le novita` del testo: procedure piu` snelle rispetto alle attuali; lequiparazione del Poru (Programma operativo per la riqualificazione urbana) al Piano particolareggiato per una rapida attuazione degli interventi, con possibilita` di incrementi edificatori; la perequazione urbanistica, con unequa ripartizione dei diritti edificatori, per facilitare gli investimenti su aree appartenenti a piu` proprietari; la sicurezza idrogeologica, perseguita attraverso linvarianza del carico idrico determinato dagli interventi, per garantire la compatibilita` idraulica delle riqualificazioni; il diniego a nuove urbanizzazioni nei Comuni che non abbiano esaurito il 75 per cento delle aree edificabili disponibili.