Una riflessione sul sistema scolastico e` quanto mai opportuna, specialmente in questo periodo che giunge dopo un triennio cruciale che ha portato a una profonda riorganizzazione e che ha inciso pesantemente nel mondo della scuola con i tagli imposti dal Ministero. Questa la dichiarazione dellassessore regionale allIstruzione, Marco Luchetti, intervenuto allincontro-dibattito su Governance e qualita` del sistema scolastico che si e` svolto oggi, ad Ancona, nellAuditorium dellIIS Vanvitelli-Stracca-Angelini.
Aree di eccellenza e criticita`, divario tra Nord, Centro e Sud, miglioramento dei livelli di competenza degli studenti, valorizzazione della funzione dirigenziale e docente. Sono questi i temi che sono stati trattati. La manifestazione, promossa dall'Assessorato all'Istruzione della Regione Marche e dalla Direzione generale dell'Ufficio scolastico regionale e rivolta ai dirigenti delle scuole statali e paritarie, ha offerto loccasione anche per una riflessione sulle recenti misure di stabilizzazione della finanza pubblica e utili elementi per lindividuazione di strumenti volti a migliorare il livello di funzionamento delle istituzioni scolastiche e ladeguamento delle attivita` didattiche ai bisogni formativi che derivano dallevolversi delle dinamiche culturali, sociali e produttive del territorio.
In questo contesto ha continuato Luchetti - rivendichiamo la piena applicazione del Titolo V della Costituzione, affinche` gli enti locali possano attuare quelle politiche che rispondano meglio alle esigenze del territorio. Cio` vale a buon diritto per la scuola, settore in cui le Marche hanno sempre dimostrato di essere un esempio virtuoso a livello nazionale.
Come Regione ha detto lassessore ribadiamo limportanza del legame stretto tra scuola e territorio. In particolare, il richiamo e` alla creazione di sinergie tra mondo scolastico e tessuto produttivo e imprenditoriale per rendere piu` agevoli i percorsi di formazione e di inserimento lavorativo per i giovani una volta completato il loro percorso distruzione. E sui giovani, infatti, che deve riversarsi il nostro impegno. Dobbiamo fare in modo, che le conseguenze della crisi che stiamo vivendo non nuocciano alla loro crescita scolastica e al loro futuro. Per migliorare lefficienza complessiva del sistema educativo e` necessario condividere pensieri, idee, immagini, strategie e decisioni. Occorre credere nel dialogo perche` ce` bisogno di raggiungere un livello di condivisione per cui tutti si sentano coinvolti. In questo senso, mi sento di rivolgere un appello anche ai dirigenti scolastici e a tutti gli insegnanti. A loro e alle istituzioni spetta il compito di ridare fiducia recuperando il senso della scuola, non considerandola solo come un obbligo ma come ricchezza nel cammino di crescita e responsabilita` civile.
Ce` la necessita` - ha sottolineato il direttore generale dellUfficio scolastico regionale, Michele Calascibetta - di concentrarsi sulle condizioni organizzative territoriali per rendere lapplicazione delle politiche formative generali ancora piu` efficaci. E` mancato, in questo senso, uno strumento essenziale, quel Consiglio scolastico regionale, previsto dalla riforma dellamministrazione scolastica periferica ma mai attivato che, al di la` della buona volonta` dei singoli, avrebbe potuto rappresentare il luogo fisico della governance, dove tutti i soggetti a vario titolo coinvolti nella gestione del sistema scolastico avrebbero avuto lopportunita` di incontrarsi e definire insieme la politica territoriale della scuola.
Allincontro e` intervenuto anche Alfonso Rubinacci, coordinatore del comitato scientifico di Tuttoscuola, collaboratore del coordinamento delle Regioni per lIstruzione e gia` capo dipartimento del Ministero dellIstruzione, dellUniversita` e della Ricerca, che ha focalizzato lattenzione sulla realta` marchigiana, partendo dallultimo rapporto di Tuttoscuola, in cui le Marche occupano nella graduatoria generale, l8 posto, comunque tra le nove regioni che si collocano al di sopra della media nazionale. E se scendono al 14 per quanto riguarda la macroarea `organizzazione e servizi, occupano pero` il 3 posto per quanto riguarda i `risultati scolastici e la dispersione scolastica e il 4 per i livelli di apprendimento e il numero di diplomati. Cio` che emerge pero`, piu` in generale, dal rapporto - ha concluso - e` una situazione caratterizzata, su tutto il territorio nazionale e in ciascuna regione, da un andamento a macchia di leopardo. E` indispensabile, dunque, per rilanciare e ridare energia al sistema scolastico, un nuovo progetto politico sulla scuola e il ripristino di una costruttiva collaborazione tra Governo, Regioni e Autonomie locali per creare quella `regia condivisa in grado di sostenere congiuntamente lo sviluppo del sistema educativo e prevenire le sperequazioni al suo interno con la diffusione sistematica sul territorio di azioni di supporto e sviluppo.
Infine, il responsabile del settore anagrafe scolastica della Regione Toscana, Rino Picchi, il quale ha posto lurgenza di stabilire un nuovo rapporto tra enti locali e autonomie scolastiche, che mira a una politica della qualita` del servizio fondata su una valutazione capillare dei risultati piu` che su una mera gestione amministrativa: Il rischio del federalismo scolastico ha sostenuto non sta nel permanere del centralismo statalista del Ministero ma nellincapacita` delle autonomie territoriali di esercitare le competenze ad esse trasferite. Di qui il vero obiettivo che sta nella capacita` di `fare rete attraverso strumenti consortili che permettano di individuare le modalita` per la migliore gestione del servizio sul territorio.
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