Non possiamo accettare che le Marche vengano emarginate dal grande traffico ferroviario. Chiediamo l'apertura di un tavolo al Ministero dei Trasporti con l'amministratore delegato di Trenitalia Moretti e le altre Regioni della dorsale appenninica interessate - ha detto Spacca - per avere un piano a lungo termine per l''interconnessione dell'Italia centrale con i collegamenti nazionali e internazionali su ferro. Se ci sara` un'apertura in questo senso siamo disponibili a integrare con treni regionali il contratto di servizio siglato con Trenitalia il 13 novembre scorso in modo da intervenire su problemi quotidiani e garantire migliori servizi ai pendolari.
Cosi` il Presidente Gian Mario Spacca ha voluto sottolineare la dura protesta scattata alla stazione Fs di Ancona contro i tagli effettuati con lorario invernale e a favore invece del diritto alla mobilita` e alla qualita` dei servizi.
Basta subire le scelte e i tagli di Trenitalia, le Marche devono alzare la testa e pretendere piu` attenzione e` la richiesta unanime, avanzata in primis dallassessore ai Trasporti Pietro Marcolini.
Con slogan come No allemarginazione del territorio No treni No parti Non solo alta velocita`, cerano un centinaio di persone sul primo binario che, allunisono, con le istituzioni in testa, hanno chiesto al ministro di intervenire subito presso lA.d. Moretti in persona senza intermediazioni, per ridare un ruolo di primo piano alle Marche rispetto alle scelte penalizzanti fatte con il nuovo orario Trenitalia. Scelte che oltre tutto danneggiano anche altre regioni come lAbruzzo che non vengono nemmeno coinvolte come le Marche negli investimenti dellalta velocita`, unica cosa che sembra interessare al momento Trenitalia.
Sono scesi fra i binari per una protesta unitaria, insieme a Spacca, Marcolini, Benatti Amagliani, Rocchi e numerosi consiglieri regionali di maggioranza e opposizione, le Province e i Comuni della costa adriatica: tantissimi i sindaci presenti, da Fano, Ancona, San Benedetto (le citta` piu` penalizzate) con diversi parlamentari marchigiani (fra cui Magistrelli, Amati, Favia e Agostini) oltre naturalmente a tutte le organizzazioni sindacali dei Trasporti, Orsa e le associazioni pendolari e dei consumatori.
La prossima volta ha detto la Magistrelli bloccheremo la stazione per mezza giornata.
La manifestazione ha visto coinvolti al di la` del partito di appartenenza, politici di sinistra e di destra a dimostrazione di quanto sia sentito il problema dei pendolari ha ribadito Marcolini - che si sono visti scippare dal 13 dicembre, con lentrata in vigore dellorario invernale, circa trenta fermate soppresse lungo la dorsale adriatica costringendo lutenza a sacrifici ulteriori e imprevisti. Tante le citta` penalizzate, Fano che deve fare a meno di 4 fermate su 5 dellEurostar, Senigallia, Ancona, Civitanova, Porto S. Giorgio, S. Benedetto con gravi, evidenti, ripercussioni per lentroterra che risulta cosi` sottoservito. La nostra ha concluso Marcolini e` una protesta ma anche una proposta che ha due sbocchi. Uno istituzionale: la presenza qui dei parlamentari anticipa liniziativa presso la Commissione Trasporti e il Ministero. Non bisogna dimenticare che il Governo e` lazionista solitario delle Ferrovie e quindi il primo responsabile del definanziamento per gli interventi sullAdriatico. Laltro riguarda invece il ripristino immediato degli orari con lintegrazione della regione Abruzzo e di eventuali mezzi sostitutivi e integrativi per non far venire meno i collegamenti per i pendolari.
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