La Regione e` convinta che la cooperazione possa avere in questa fase, a partire dai suoi valori e dal suo patrimonio di esperienze concrete, un ruolo non solo nella salvaguardia di posti di lavoro e nel mantenimento di un patrimonio di competenze produttive e conoscenze ma anche nel fornire nuove opportunita` imprenditoriali o la riconversione di molte iniziative. Lo ha detto il presidente Gian Mario Spacca questa mattina intervenendo ad Ancona allassemblea regionale dei delegati della Legacoop.
Il 2009 ha proseguito Spacca - e` stato un anno difficile per tutti e le societa` cooperative operando nella maggior parte dei settori economici risentono degli effetti della crisi cosi` come le altre imprese dei diversi comparti. Se e` vero pero` che la cooperazione non e` al riparo dalla congiuntura negativa e` altrettanto vero che nonostante le difficolta` continua la crescita di questo settore, che rappresenta circa il 7% del Pil regionale.
Il trend positivo dura da quarantanni e nellultimo decennio ha visto il numero di cooperative attive con sede legale nelle Marche passare da 1.422 a 1.588 ( + 166 tra il 1999 ed il 2008). Una tendenza confermata anche dai dati di giugno 2009 che registravano 1.616 cooperative attive. La cooperazione ha continuato il Presidente - contiene anticorpi positivi che vanno preservati attraverso un monitoraggio costante in grado di comprendere i problemi e le situazioni di maggior rischio. Nelle difficolta` dobbiamo riuscire ad intervenire sostenendo le societa` sane e permettere al maggior numero di imprese di superare questo momento attraverso laccesso alle misure regionali. Lincremento di risorse per la cooperazione realizzato con lassestamento 2009 ci ha permesso di rimpinguare la dotazione degli interventi per le garanzie, la capitalizzazione e il credito agevolato e ci ha permesso di approvare in questi giorni finanziamenti per lanno 2009 per circa 7,5 milioni di euro sostenendo 129 iniziative imprenditoriali. Le politiche che la Regione ha posto in essere per contrastare la crisi inoltre prevedono anche per le imprese cooperative ammortizzatori sociali in deroga, contributi regionali per i contratti di solidarieta`, interventi per consolidare i debiti a breve e per finanziare, anche in questa fase, i progetti di investimento e ristrutturazione consentiti dal fondo di solidarieta` posto in essere insieme alle Province e alle Camere di commercio. Non solo. Sul versante della politica fiscale la Regione ha gia` in vigore norme di riduzione dellIRAP in favore delle cooperative sociali che rappresentano piu` del 20 % delle cooperative marchigiane.
Attualmente laliquota e` ridotta al 2,5 per cento per le cooperative sociali di tipo a (che svolgono attivita` socio educative e assistenziali) ed e` ridotta all1,5 per cento per le cooperative sociali di tipo b (che operano nell inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati).
Nellanno di imposta 2007, il numero di cooperative sociali che hanno applicato laliquota Irap ridotta e` stato di 244 soggetti, di cui 156 di tipo A ed 88 di tipo B, con un risparmio di imposta di circa 1,3 milioni di euro. Per il 2010, si stima un risparmio di imposta per le cooperative di oltre 1,7 milioni di euro, applicando le aliquote agevolate rispettivamente del 2,5% e del 1,5%, rispetto allaliquota del 3,9% prevista in quanto considerate come ONLUS.
Tutte le cooperative inoltre ha concluso Spacca - usufruiscono delle altre riduzioni previste per linsieme delle imprese compreso lazzeramento dellIrap proposto con la finanziaria regionale 2010 e legato allincremento occupazionale nei settori costruzioni, commercio e manifatturiero da parte dei soggetti operanti nelle attivita` economiche dellindustria, commercio e costruzioni, qualora rispettino le condizioni previste dalla normativa regionale. Va sottolineato che il Governo nazionale che pure avrebbe ampi margini di riduzione dellaliquota Irap, non ha fatto nulla. Piu` in generale comunque la manovra di resistenza e attacco, programmata dalla Regione per il 2010 inoltre, sara` in grado di mobilitare 400 milioni di euro e si stima che potra` coinvolgere almeno 20 mila lavoratori attraverso le varie misure previste per il sostegno alloccupazione agganciata alla ripresa e la tutela della coesione sociale.
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