Si e` tenuto oggi in Regione il convegno Bilanci preventivi 2010 tra vincoli e opportunita`, promosso dallassessorato a Bilancio e Finanze della Regione Marche, per approfondire le criticita` legate alle ristrettezze finanziarie che caratterizzano, in modo crescente, lerogazione dei servizi essenziali a livello territoriale. Hanno preso parte alliniziativa lassessore regionale alle Finanze, Pietro Marcolini, la presidente della Provincia di Ancona e dellUpi Marche, Patrizia Casagrande, il presidente della Provincia di Ascoli Piceno, Piero Celani, lassessore al Bilancio del Comune di Ancona, Andrea Biekar, il presidente dellAnci Marche, Mario Andrenacci, lassessore al Bilancio del Comune di Fano, Riccardo Severi, lassessore al bilancio del Comune di Pollenza, Andrea Primucci. Presenti anche il sindaco di Senigallia, Luana Angeloni, il consigliere regionale Marco Lucchetti, il presidente della sezione regionale della Corte dei Conti Giuseppe Ranucci, rappresentanti di comuni e comunita` montane delle Marche. Comuni, Comunita` montane, Province e Regione sono oggi qui ha detto Marcolini per esprimere la loro preoccupazione sulla situazione e sulla prospettiva della finanza pubblica, ma soprattutto per cercare linee dazione comuni. Mentre a livello nazionale sindicano tappe serrate per lattuazione del federalismo, gli atti concreti vanno in direzione opposta. E il caso della bozza di codice delle autonomie approvata ieri, dove in nome della semplificazione e di una campagna ideologica sui costi della politica assistiamo allo svilimento definitivo delle assemblee elettive comunali e provinciali, con ripercussioni sulla rappresentativita` democratica delle istituzioni locali.
Si pratica in realta` - aggiunge lassessore regionale al Bilancio - una sorta di neocentralismo a discapito degli enti locali, dove il modello e` quello della legge obiettivo, in cui lo Stato individua poche grandi priorita` e prescinde dai livelli territoriali di governo. Un centralismo che mantiene le rigidita` del patto di stabilita`, imponendo a circa 5mila comuni, sul totale di 8mila, di non poter spendere i soldi che hanno in cassa, il che avrebbe indubitabili effetti positivi sulla crisi in atto. A questo bisogna aggiungere che sempre piu` frequentemente ai comuni vengono attribuite nuove funzioni senza copertura finanziaria, come nel caso dellantisismica. Il quadro e` aggravato dallimpennata del debito pubblico che raggiungera`, secondo le previsioni, il 117% del Pil nel 2010 e per onorare il quale siamo arrivati a spendere annualmente circa70 miliardi. Un contesto difficile, quindi, quello tratteggiato da Marcolini, che si ripercuote negativamente sulla filiera istituzionale a causa del taglio dellIci, che non viene reintegrato dallo Stato ai Comuni, dei tagli al fondo sociale, a quello delle politiche giovanili, alle risorse per la banda larga e al patto per la salute, per il quale le Regioni hanno espresso soddisfazione solo perche` si e` giunti ad una decurtazione di risorse sensibilmente inferiore a quanto inizialmente proposto dal Governo. Lassessore ha, poi, parlato dello sforzo di contenimento della spesa effettuato a livello regionale, che ha consentito di liberare risorse per contrastare la crisi e riorientare lo sviluppo locale. Il debito contratto della Regione Marche - ha detto - passa dai 1070 mln del 2004 ai 714 del 2010 grazie ad unazione costante di contrasto allevasione, di riduzione delle spese di 1-1,7 milioni lanno per consulenze, di sana gestione del turn over e di riduzione del numero dei dirigenti. Cio` ha reso possibile, anche per il prossimo anno, laumento, seppur lieve, delle risorse a disposizione della comunita` marchigiana. In questo quadro, infatti, aumentano anche le risorse per gli enti locali, seppure non in modo da sopperire ai tagli statali, si accelerano i pagamenti verso terzi a 90-120 giorni come nella pratica commerciale privata e vengono orientate le politiche pubbliche verso il secondo pilastro di sviluppo costituito da turismo, cultura, ambiente. Settore questultimo che, sulla scorta della green economy, puo` dare risposte occupazionali positive.
Lassemblea degli amministratori ha, infine, adottato su proposta dellassessore, un ordine del giorno che sara` presentato ai parlamentari marchigiani, nel quale sindividuano i problemi piu` urgenti: le politiche sociali e della salute, la spesa per investimenti, che va tolta dal patto di stabilita`, i trasferimenti del fondo aree sottoutilizzate, sono - secondo Marcolini - i versanti che evidenziano le maggiori criticita` e rispetto ai quali chiediamo un intervento immediato.
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