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02/11/2009

OLTRE 3,7 MILIONI FINANZIANO LA RICERCA IN AGRICOLTURA

Per unagricoltura che guarda al futuro e al miglioramento continuo della qualita`, progetti come questi sono molto utili. Una sperimentazione di frontiera, necessaria ad indicare nuovi percorsi per lo sviluppo rurale, nel pieno rispetto dellambiente. Da inizio legislatura ad oggi abbiamo investito complessivamente oltre 3,7 milioni di euro, che sono andati a finanziare piu` di trenta iniziative gestite da Universita` e centri di ricerca, oltre che dallAssam. Paolo Petrini, vice presidente e assessore allAgricoltura, commenta cosi` i dati relativi ai progetti di ricerca realizzati o in corso di ultimazione, nel settore agricolo. Si tratta continua Petrini di iniziative che hanno fatto uso esclusivamente di materiali per la ricerca liberi da Ogm. Inoltre la sperimentazione e` stata effettuata su terreni o allevamenti ubicati nel territorio della Regione Marche, ogni progetto e` stato attuato con la partecipazione, tramite cofinanziamento diretto od indiretto, di partners con la qualifica di imprenditori agricoli singoli o associati o delle loro associazioni di rappresentanza, con eccezione dei soli progetti aventi valenza prettamente ambientale. Un ulteriore impulso allattivita` di ricerca in ambito rurale e` venuto dalla recente stipula di un protocollo tra Regione, Politecnica delle Marche e Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura del Ministero per le politiche agricole. Guardando ai progetti realizzati o in corso di ultimazione, sette hanno riguardato i cereali, quattro lolivicolo, due il biologico, sette la zootecnia, tre la viticoltura, tre lorticoltura e la frutticoltura. I restanti hanno invece riguardato tecniche di coltivazione a basso impatto ambientale. Quanto ai risultati di alcuni dei progetti finanziati, tra le iniziative riguardanti i cereali, dinteresse quella relativa alle diverse utilizzazioni del farro, nonche` le analisi e gli studi volti ad individuare genotipi compatibili con intolleranze alimentari oggi sempre piu` diffuse, come la celiachia. Tra gli studi focalizzati sullolivicolo - rilevante anche per i riflessi ambientali - interessante quello sul riutilizzo degli scarti di lavorazione delle olive, che attraverso unanalisi costi benefici delle tecnologie esistenti, studia il metodo maggiormente ecosostenibile di riutilizzo dei reflui e della sansa. Sul biologico, interessante e` lanalisi sulla possibilita` di incrementare la fertilita` dei terreni secondo il metodo biodinamico, diretto al recupero di antiche tecniche di coltivazione, poi tramontate per effetto della generalizzata adozione della meccanizzazione spinta. Importanti per la conservazione e la tutela del territorio gli studi inerenti i rapporti tra zootecnia e prevenzione incendi, che indicano come lo sviluppo delle attivita` zootecniche, rispettoso dellecosistema presente, attorno a boschi e foreste, contribuisce a ridurre il rischio incendi. Interessantissimi gli studi per la identificazione e la valorizzazione di alcuni dei nostri prodotti tipici che si inseriscono a pieno titolo nel contesto dello sviluppo delle aree rurali contribuendo a migliorare la attrattivita` delle stesse. Per quanto riguarda i costi dei progetti, questi sono andati dai 40mila euro del progetto dellAssam di sperimentazione enologica, ad oltre un milione di euro per un progetto inerente le filiere zootecniche Ogm free, gestito dal Dipartimento di scienze degli alimenti dellUniversita` Politecnica delle Marche. Il progetto e` finalizzato alla identificazione di parametri tecnici ed economici sostenibili per lo sviluppo nella regione Marche di filiere agro zootecniche in assenza di alimenti con organismi geneticamente modificati.(f.b.)