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30/10/2009

LE POLITICHE DI CONCILIAZIONE TRA I TEMPI DI VITA E DI LAVORO, RISULTATI E NUOVI PROGETTI

Sostegno alloccupazione femminile e buona qualita` della vita: sono le direttrici verso cui si e` orientata la politica regionale nella promozione delle politiche di conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro con interventi mirati che sono stati illustrati questa mattina, nel corso di un incontro pubblico, dallassessore alla Formazione e Pari Opportunita`, Stefania Benatti. Perche`, ha spiegato lassessore, 'incrementare il lavoro femminile significa far crescere l'economia. E quindi ineludibile affrontare la questione della conciliazione tra famiglia e lavoro nei territori della nostra regione per dare alle donne la possibilita` di dedicarsi sia alle attivita` di cura della famiglia che professionali. Politiche di conciliazione, gli interventi della Regione Sono oltre 6 milioni di euro, del Fondo sociale europeo, le risorse della Regione per la sperimentazione e lavvio di nuovi progetti a sostegno delle politiche di conciliazione tra tempi di vita e di lavoro. E la misura piu` rilevante in tema di formazione e lavoro femminile dellintera programmazione 2007/2013 del Fse ha osservato Benatti Ci auguriamo possa segnare un inversione di tendenza anche culturale nellorganizzare i servizi che affiancano le famiglie. In attuazione del Programma Operativo Regionale Fse (Ob. 2 2007-2013), nel Programma annuale per loccupazione e la qualita` del lavoro 2007/2008, sono stati infatti finanziati progetti integrati a sostegno della conciliazione, con 5.266.452,98 euro, a cui e` stato aggiunto un ulteriore milione di euro per la sperimentazione di Voucher di servizio per la conciliazione. Per questultimo intervento, la Regione, ha deliberato (DGR n. 791 del 18/05/2009) criteri e modalita` attuative per lemanazione da parte delle Province, di appositi Bandi che assegnano i Voucher. Sono progetti che dovranno contribuire al miglioramento delle condizioni di vita di donne e uomini attraverso la promozione di strumenti che, con un approccio integrato e articolato sul territorio, siano in grado di dare risposte concrete alla gestione dei tempi di lavoro, di cura familiare e del tempo libero. Dovranno prevedere il raccordo tra soggetti istituzionali e attori sociali per realizzare una ottimale integrazione e articolazione degli interventi di conciliazione. I progetti integrati di conciliazione che sono stati finanziati sono quelli del Comune di Fabriano, della Provincia di Ancona, del Comune di Ascoli Piceno, della Provincia di Macerata, del Comune di Porto SantElpidio, del Comune di Fermo, della Provincia di Pesaro e Urbino. Allincontro di oggi, rappresentanti della Provincia di Macerata e di Pesaro e Urbino, hanno illustrato i progetti realizzati con il precedente bando, confermando che anche nel pubblico si stanno attivando azioni flessibili e mirate sul territorio intercettando i bisogni reali. E in atto unevoluzione sperimentale ha aggiunto Benatti che da` un contributo importante al dibattito su come il welfare deve innovarsi e, in un momento di crisi come lattuale, e` la conferma che va avanti chi si rinnova e offre risposte e servizi alle famiglie in difficolta`. Promuovere l'occupazione delle donne ha concluso Benatti e` necessario non solo per ragioni di giustizia sociale, ma soprattutto perche` senza di loro l'Italia non cresce. A perderci e` tutto il sistema. Una maggiore partecipazione delle donne sul mercato del lavoro, attualmente al 47%, accrescerebbe il Pil, quindi la ricchezza del Paese. Allincontro che si e` tenuto nellambito del corso Donne, Politica e Istituzioni realizzato dallUniversita` di Camerino, hanno partecipato rappresentanti istituzionali, responsabili di forze sociali e di associazioni femminili. Nel corso della mattinata sono state illustrate anche le tipologie di azioni che dovranno essere messe in campo per favorire loccupazione femminile. Tra queste, lattivazione di servizi nuovi o potenziati, finalizzati a migliorare la qualita` della vita professionale e familiare come intrattenimento per bambini (baby parking aziendali o di quartiere, agri-asilo o fattorie sociali in zone rurali, nidi e centri estivi, ludoteche, doposcuola) e servizi di sostegno e assistenza degli anziani (centri diurni e di accoglienza, servizi domiciliari). Il potenziamento di servizi esistenti, la pianificazione e riorganizzazione del territorio, dal trasporto urbano alla viabilita` dedicata. Lattivazione di accordi sugli orari e sullorganizzazione del lavoro con forme di gestione flessibile come banca delle ore, part time, lavoro a domicilio o sperimentazione del telelavoro.