La strategia aziendale della raffineria Api, contenuta nel piano industriale presentato ai sindacati, prevede la riduzione di 140 unita` di personale presso la raffineria di Falconara. Lamministratore delegato dellApi lo ha ripetuto anche nel corso dellaudizione presso la Commissione consiliare regionale, precisando che la riorganizzazione dellimpianto andra` realizzata a prescindere dalla sorte delle progettate centrali elettriche. Le cronache quotidiane, dominate ormai da tempo dai numeri sulle crisi aziendali, non aiutano purtroppo a chiarire che per lApi non si tratta affatto di unazienda in crisi.
La raffineria, secondo la recente accreditata classifica della Fondazione Merloni occupa stabilmente il 9 posto per fatturato tra le prime cento aziende marchigiane e, contrariamente alla stragrande maggioranza delle altre, ha visto il proprio volume di vendite crescere nel 2008 del 13% rispetto al 2007.
Dunque la scelta e` quella di abbattere, attraverso i licenziamenti, i costi di produzione dei prodotti petroliferi. Ma e` poi vero che la stessa produzione si puo` fare con 140 lavoratori in meno? Probabilmente si, se si decide di lavorare di piu` e in condizioni piu` precarie. La produttivita`, appunto!
Attenzione pero`, la raffineria non e` una fabbrica come le altre, e` catalogata dalla legge come impianto a rischio di incidente rilevante, tanto che larea su cui sorge, e quella circostante, e` classificata dal ministero dellambiente come sito inquinato di interesse nazionale.
Limpianto prescrittivo ed il protocollo dintesa che lApi ha sottoscritto con la Regione allatto del rinnovo della concessione prevedono al contrario una serie numerosa di prescrizioni che la raffineria deve rispettare se vuole convivere con il territorio, prescrizioni che si traducono nella necessita` di investimenti continui e consistenti per la manutenzione, per il miglioramento delle tecnologie, per il monitoraggio e la bonifica dellambiente in cui e` inserita e che in tutti questi anni ha danneggiato. Con 140 lavoratori in meno questa convivenza diventa piu` pericolosa.
Io penso allora che il confronto con lApi debba svilupparsi sugli impegni che la raffineria deve mantenere, a partire dalla bonifica del sito e da una manutenzione dellimpianto piu` efficiente.
Su questo terreno, da subito, ce` lavoro per tutti, sapendo pero` che in cima alle priorita` della Regione non ci sono i profitti dellApi bensi` la sicurezza dei lavoratori e dei cittadini e la tutela dellambiente.
Ecco i motivi per i quali condivido tutte le vostre preoccupazioni e sostengo con convinzione la vostra lotta.
Marco Amagliani
Assessore allAmbiente della Regione Marche
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