Il modello marchigiano di sviluppo e` ancora studiato. Con una lente posata soprattutto sulle potenzialita` che non ha ancora dispiegato pienamente e che invece possono costituire uno dei motori principali per uscire dalla crisi economica. Un modello che va rinnovato si`, ma non obsoleto, tanto che sara` al centro di uno studio dellOCSE, (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) nellambito del programma LEED per lo sviluppo locale.
Questa mattina un incontro in Regione con i rappresentanti dellOCSE, lassessore regionale al Bilancio, Pietro Marcolini, lassessore regionale alle Attivita` produttive , Fabio Badiali e gli attori del sistema socio-economico marchigiano (Sindacati, Confindustria, Confartigianato, CGIA) per dare ufficialmente il via allindagine che riguardera` la nostra regione e che potra`, attraverso uno scambio di informazioni, costituire un utile riferimento in rete internazionale per orientare linteresse ad investire sul nostro territorio.
In particolare, il Programma LEED mira allidentificazione, lanalisi e la diffusione di politiche innovative nel campo dello sviluppo economico ed occupazionale a livello locale.
Si studiera` la buona capacita` di innovazione e ricerca del nostro sistema produttivo- ha spiegato Marcolini - soprattutto del manifatturiero che e` il perno del modello marchigiano. Ed avremo a disposizione delle proposte molto qualificate per riorientare il sistema verso uno sviluppo che guardi anche ad altre potenzialita` finora poco valorizzate, come lindustria del turismo, della cultura, dellenergia, dellambiente e del terziario. Per cogliere tutte le opportunita` occupazionali offerte dal patrimonio di idee, di creativita` e delle risorse umane che ha ispirato e ispira ancora il nostro sistema economico. Se adottassimo la strategia della green economy e della sostenibilita` di Barack Obama ha concluso Marcolini avremo 20 milioni di posti di lavoro in piu` nel mondo e 30 mila nelle Marche.
La Regione ha affermato Badiali e` fortemente intenzionata a sostenere i processi di modernizzazione che non solo potranno difendere quanto costruito finora, ma in prospettiva costituire la chiave per aprire nuove imprenditorialita` e quindi nuovi mercati. Per questo il programma Leed e lo studio sulle Marche, che si basa anche su indagini comparative in altre regioni europee, come la Spagna e la Norvegia, diventa una mappa di orientamento utilissima in questo difficile momento, permettendo di progettare le condizioni per una futura crescita compatibile e stabile.
Lobiettivo e` molto importante ha sottolineato il dirigente delle Attivita` produttive, Fabrizio Costa non solo perche` LOCSE si occupa di noi e siamo lunica regione in Italia, ma perche` significhera` disporre di una valutazione indipendente e molto accreditata a livello internazionale sul grado di avanzamento della nostra economia.
Jhonatan Potter, economista dellOCSE, ha espresso linteresse verso la nostra regione perche` esiste il potenziale per costruire una fertile rete di interscambio ed e` gia` un modello innovativo utile per il futuro.
L'OCSE e` lorganizzazione internazionale che dal 1960 ha sostituito l'OECE, creata nel 1948 per gestire il cosiddetto "Piano Marshall" per la ricostruzione postbellica dell'economia europea. L'OCSE e` in contatto con oltre 70 Paesi non membri, economie in via di sviluppo e molte altre Organizzazioni Internazionali. Per la sua specificita` ed importanza, il Programma LEED e` supportato e diffuso anche da un Forum di partners internazionali, che include amministrazioni pubbliche, agenzie specializzate, istituti ed enti di ricerca che con una riconosciuta qualificazione nell'analisi e attuazione di progetti finalizzati allo sviluppo locale, lambito ritenuto fra i piu` rilevanti per fornire risposte adeguate alle richieste diffuse di maggiore occupazione e di crescita sociale equilibrata. Piu` specificatamente lindagine riguardera` modelli innovativi di marketing territoriale e internazionalizzazione che valorizzino sia le politiche industriali avviate dalla Regione in materia di sostegno ai distretti e alle filiere produttive, sia i fattori di competitivita` del territorio in termine di attrazione di investimenti, soprattutto dallestero. (ade)
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