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10/09/2009

MANULI, BADIALI A ROMA PER SCONGIURARE LA CHIUSURA

Si e` tenuto a Roma nel pomeriggio lincontro al vertice fra i responsabili del ministero allo Sviluppo e la delegazione marchigiana guidata dallassessore Fabio Badiali (con il sindaco e il presidente della Provincia di Ascoli, oltre a sindacati e coordinamento dipendenti), per scongiurare la chiusura dello stabilimento Manuli di Ascoli Piceno. Lavvio della procedura di mobilita` per le maestranze ascolane (375 dipendenti) aveva gia` fatto scaturire diverse prese di posizione della Regione, con lettere che il presidente Spacca ha inviato sia allo stesso ministro Scajola che a quello del Lavoro Sacconi e al premier Berlusconi. Spacca aveva definito una decisione aziendale inaccettabile quella della Manuli. Fin da subito, durante ripetuti incontri, colloqui e assemblee alla presenza di tutte le parti sociali, la Regione oltre che scendere in campo al fianco dei lavoratori per contrastare la chiusura dellindustria principale di Ascoli, ha ribadito con fermezza la necessita` di ritornare allAccordo di programma gia` sottoscritto nel 2008. Con questo, il Governo e la Regione Abruzzo si impegnavano ad allargare lattenzione al necessario rilancio imprenditoriale di tutto lAscolano, con un programma specifico per una zona in difficolta` da troppo tempo. Dopo che il responsabile dellazienda Manuli ha parlato di una situazione critica del mercato ritenendo ormai prossima e improcrastinabile la chiusura dellazienda ascolana, a Roma lassessore Badiali ha ribadito fermamente la volonta` unanime delle parti convenute di bloccare tale mobilita` dei lavoratori e trasformarla in Cassa integrazione per crisi, a fronte di quanto asserito dallimpresa stessa che ha descritto nei dettagli lesistenza di una forte contrattura del mercato. Abbiamo chiesto la Cigs visto che di crisi si tratta. Ma noi chiediamo anche che intanto la Manuli resti aperta ha detto Badiali almeno per il tempo di un anno, in modo da poter riflettere e cercare di rilanciare il mercato stesso.