Sempre piu` spesso, sulla stampa, in questo periodo appaiono notizie relative ai danni allagricoltura causati dalla fauna selvatica, soprattutto dai cinghiali. Il vicepresidente e assessore allagricoltura, Paolo Petrini, fa quindi il punto degli interventi messi in pista dalla Regione per fronteggiare il fenomeno.
Per arginare e in prospettiva superare il problema dei danni causati da animali selvatici alle colture del territorio, la Regione Marche e` intervenuta in tre modi: sul fronte finanziario, su quello normativo e modificando il calendario venatorio. Per quanto riguarda le risorse, esiste un fondo regionale per il risarcimento dei danni allagricoltura causati dalla fauna selvatica, segnatamente dai cinghiali. Abbiamo incrementato questo fondo portandolo dai 180 mila euro dellanno scorso ai 600 mila euro del 2009. Fondi gestiti dagli Ambiti territoriali di caccia, ai quali, in sede di assestamento di bilancio recentemente effettuato, sono stati attribuiti anche ulteriori 500 mila euro per il ripiano dei propri deficit, principalmente dovuti proprio ai risarcimenti in parola.
Per quanto riguarda le modifiche al calendario venatorio, ce` la tendenza ad anticipare lapertura della caccia al cinghiale. Questanno per esempio abbiamo deciso che si comincera` il 18 ottobre per terminare il 17 gennaio 2010. Inoltre per la prima volta abbiamo previsto giornate aggiuntive per il prelievo del cinghiale con una pre-apertura il 27 settembre, il 30 settembre e il 3 ottobre prossimi. A queste giornate se ne aggiungeranno altre tre dopo la chiusura ufficiale del 17 gennaio.
Relativamente agli interventi normativi invece, come ulteriore azione diretta a risolvere il fenomeno, abbiamo recentemente modificato la legge regionale 7 del 1995 passando da un solo capo prelevabile per ogni cacciatore agli attuali cinque capi a testa.
A fine 2008 inoltre abbiamo modificato la legge regionale citata per estendere le possibilita` e le modalita` di intervento delle Province, che sono gli enti delegati alle azioni di contenimento delle specie selvatiche in soprannumero dannose e con cui collaboriamo in sinergia. Sono le Province poi che regolamentano la caccia al cinghiale in forma collettiva, individuando le zone e assegnandole alle squadre di caccia.
La collaborazione fattiva tra organizzazioni professionali agricole, strutture agricole provinciali, Province e Regione assieme agli interventi sopra citati, porteranno ad un sicuro ridimensionamento dei problemi causati dai cinghiali, che colpiscono produzioni e attivita` agricole regionali, spesso anche deccellenza.(f.b.)
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