Rilanciare il porto di Ancona per sostenere la crescita del capoluogo e lo sviluppo delle Marche. Un impegno che deve registrare ladesione della Regione, della Provincia, del Comune, delle Istituzioni, degli operatori pubblici e privati. E` linvito che lassessore regionale alle Infrastrutture, Lidio Rocchi, ribadisce in questi giorni di esodo ferragostano, con la struttura portuale presa dassalto da numerosi turisti. Apprezzamenti e criticita` evidenziano come lo scalo rappresenti uno snodo importante per la viabilita` marittima nazionale e internazionale. Rocchi sottolinea che numerosi interventi sono stati realizzati negli ultimi tempi, come la nuova darsena, grazie alla fattiva collaborazione tra enti pubblici e Autorita` portuale. Si e` recuperato il tempo perduto con un lavoro assiduo e concertato. Occorre, ora, il colpo dala, in grado di elevare lo scalo al ruolo che gli compete, puntando sulle potenzialita` non ancora espresse. Essenziale, per lassessore, sono i collegamenti che devono favorire laccessibilita` del porto. Molto e` stato fatto con gli allacci ferroviari, grazie allintervento diretto della Regione e delle Ferrovie. Resta la spina della connessione stradale alla grande viabilita`, per la quale la Giunta regionale ha recentemente chiesto al ministero delle Infrastrutture di rivedere il progetto preliminare delluscita a Ovest sulla base delle osservazioni e delle proposte avanzate dallAutorita` portuale, dal Comune di Ancona e dalle imprese che operano allinterno dello scalo dorico. La proposta dellAnas non tiene in sufficiente considerazione gli strumenti urbanistici vigenti, gli immobili esistenti e gli investimenti realizzati, aggravando, di fatto, loperativita` portuale. E` necessario, percio`, porre allattenzione del Governo nazionale, come priorita` strategica, il potenziamento del porto di Ancona: uninfrastruttura che movimenta 1 milione e 500 mila passeggeri, 300 mila auto, 200 mila veicoli pesanti, 100 mila container e oltre 9 milioni di tonnellate di merci.
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