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06/08/2009

LA CULTURA PRODUCE. NASCE IL DISTRETTO MARCHE

Dalla Regione Marche una proposta culturale innovativa e di grande valore economico come listituzione di un nuovo distretto: il distretto della Cultura. E innegabile che anche la cultura produce un indotto e puo` offrire tante opportunita` di lavoro e di sviluppo. Lassessore Vittoriano Solazzi ha espresso soddisfazione per essere riuscito a portare allapprovazione della giunta regionale proprio questo concetto. Lidea e` venuta in analogia con i gia` esistenti distretti produttivi per lo piu` industriali ed artigiani ha detto Solazzi che caratterizzano le Marche come modello. In questo momento di crisi congiunturale la valorizzazione del nostro patrimonio culturale e delle iniziative ad esso interconnesse possono costituire unopportunita` di sviluppo, un motore economico e sociale di tutto rispetto, un valore aggiunto con grande ricaduta sullattrattivita` e sui posti di lavoro. Daltronde considerare la risorsa cultura come fattore economico di sviluppo, istaura, ne sono certo, un processo virtuoso in grado di produrre sinergie e far crescere lintero territorio. Il nuovo distretto della cultura in una terra di geni e talenti come le Marche, in modo assolutamente innovativo, si aggiunge agli altri distretti esistenti e vuole essere un motore produttivo di stimolo alla capacita` tutta marchigiana di fare cultura. La Regione sosterra` dunque le imprese che lavorano nellambito culturale con il fine di promuoverne laggregazione e ottimizzare la fruizione dei beni e delle risorse siano essi pubblici o privati, artistici, storici, naturali, architettonici, paesaggistici etcInoltre sosterra` la qualita` dei servizi e lofferta tesa a valorizzare luoghi e iniziative di natura culturale come pure network operativi finalizzati alla governance delle dinamiche del settore cultura, per ladeguato sostegno ai programmi di sviluppo locali. Il ritorno sul territorio sara` immediato: se esprimeranno tali finalita`, saranno ammissibili al distretto quelle imprese marchigiane operanti sul territorio, le associazioni, i consorzi, le cooperative, le fondazioni e le aziende speciali, ma soprattutto quelle aziende private che esprimeranno capacita` di organizzazione progettuale per ottimizzare la fruizione, lutilizzo e le potenzialita` economiche di tutte le strutture e dei beni culturali in genere, anche attraverso nuove forme di gestione.