Text/HTML

Call us now
+123 456 7890
04/08/2009

Seminario Anci “Abruzzo, Marche, Umbria. Una storia da condividere”. Spacca: "Ha funzionato la filiera istituzionale e la coesione sociale. Paradossali le critiche del Governo alla nostra ricostruzione, riconosciuta come modello”

(FABRIANO) Lesperienza post terremoto di Marche e Umbria al servizio della ricostruzione dellAbruzzo. Due eventi paragonabili per estensione, intensita`, gravita` dei danni registrati - non certo per le vittime - ha sottolineato il presidente della Regione Marche, Gian Mario Spacca, che ha partecipato al seminario Anci, portando il saluto dei presidenti di Umbria (Maria Rita Lorenzetti) e Abruzzo (Giovanni Chiodi). Chiodi ha anche inviato una lettera allAnci Marche, ringraziando per linvito e spiegando di non poter essere presente per la concomitante convocazione del Consiglio regionale su piano casa e legge urbanistica. Spacca ha sottolineato lutilita` del confronto tra le varie esperienze, per recuperare le testimonianze vissute nella difficile fase del terremoto e verificare cosa e` possibile riprendere nella fase della ricostruzione dellAbruzzo. Secondo il presidente, il punto forte dellesperienza marchigiana-umbra e` rappresentato dalla collaborazione istituzionale e dalla coesione sociale cha hanno favorito una ricostruzione veloce, trasparente, di qualita`, non confrontabile con altre esperienze precedenti, come il Belice, dove la ricostruzione e` stata gestita centralmente dallo Stato. Grazie a questa filiera istituzionale, la ricostruzione marchigiana e umbra rappresenta un esempio di correttezza amministrativa e di efficienza organizzativa. E` paradossale, pertanto, che ministri del governo nazionale e lo stesso presidente del Consiglio, partecipando a trasmissioni televisive di grande ascolto e nonostante le nostre smentite, continuino a sostenere la presenza di tendopoli e baraccopoli, quando scomparsero dopo solo tre mesi, e tutti festeggiarono il Natale nei moduli abitativi predisposti o nelle case di legno costruite. Spacca, con un filo di ironia, ha spiegato che i soli moduli oggi visibili a Fabriano sono dei cantieri della Quadrilatero, da non confondere con quelli post terremoto. (r.p.)