Conclusi i lavori della 7ma Conferenza delle regioni europee OGM-free, tenutasi il 18 e 19 giugno a Urbino.
Il vicepresidente e assessore allAgricoltura della Regione Marche dopo aver letto la dichiarazione finale della Conferenza, ha osservato che Urbino, come gran parte del territorio marchigiano, rappresenta una specifica identita` in termini storici, paesaggistici e alimentari. Caratteristiche che consentono produzioni di qualita` direttamente collegate alle tradizioni e al buon vivere marchigiani, particolarmente graditi ai consumatori. Queste sono potenzialita` preziose per competere nel futuro e per farlo al meglio occorre mettere in pista strategie in grado di consolidare e promuovere le eccellenze e le tipicita` che la nostra agricoltura e` in grado di offrire sul mercato. Si vuole sventare il pericolo di cancellare le tipicita` con gli Ogm. Anche laddove questi non fossero dannosi per la salute, lo sarebbero sicuramente per le ricadute socio economiche che produrrebbero, facendo venire meno la capacita` distintiva e di differenziazione positiva che hanno i prodotti delle Marche. Noi non vendiamo solo prodotti alimentari ma vendiamo significati e valori.
La rete delle Regioni Ogm free cresce sempre piu` ed e` ormai diventata interlocutrice privilegiata della Commissione Ue in materia di Ogm. Cio` e` dimostrato dal fatto che alla Conferenza conclusa oggi hanno preso parte membri della direzione generale Agricoltura e della direzione generale Sanita` e Consumatori, oltre a membri del gabinetto della commissaria europea Fischer Boel. La Regione Marche e` stata lunica in Europa a chiedere una modifica al libro verde della commissione Ue sulla qualita`, affinche` venisse escluso il ricorso agli Ogm. Questo si inserisce in un impegno costante della Regione su questo fronte. Cio`, ha concluso il Vicepresidente, consente di andare avanti con un approccio basato sullautodeterminazione delle comunita` e mantenere un profilo fatto di qualita`, tipicita` ed eccellenze.
Le due giornate hanno visto gli interventi di relatori di spicco del panorama internazionale: scienziati, economisti, politici e operatori del settore agroalimentare si sono confrontati su quello che attualmente e` un ambito molto discusso, ossia la coesistenza di aree libere da coltivazioni OGM e aree coltivate con OGM e l'impatto che tali coltivazioni hanno sulla vita di tutti.
Durante la conferenza si e` convenuto sulla necessita` impellente di creare dei parametri unitari a livello europeo per consentire di effettuare valutazioni attendibili in merito all'impatto ambientale degli OGM,cui si aggiungono quelle sui fattori di impatto socio-economico, che si sta rivelando di enorme importanza.
E' stato ribadito l'inequivocabile significato che il termine coesistenza ha per questa assemblea: tutela dei territori e tutela delle agricolture. Attualmente nelle regioni europee la coesistenza intesa in tal senso e` assai difficile, anche perche` ad essa si aggiunge il problema di come poter preservare le tipicita` locali, (ossia come continuare ad avere prodotti che caratterizzano il territorio dal punto di vista alimentare come formaggi, paste, salumi, etc) senza dover ricorrere all'uso di mangimi e semenze OGM.
Un'altra delle questioni sollevate dalla conferenza e` che la ricaduta degli OGM non e` solo a livello di coltura e consumo diretto, ma coinvolge varie filiere alimentari. Con una etichettatura unica a livello europeo il consumatore sarebbe in grado di acquistare in maniera realmente consapevole: c'e` infatti una forte esigenza di trasparenza da parte dei consumatori in tal senso.
Il prossimo obiettivo delle Regioni membro di questa conferenza sara` quello di fornire -tramite un collegio di tecnici specialisti- dei parametri unitari europei per dare una risposta alle istanze emerse durante le giornate di Urbino; questo,in previsione della prossima Conferenza, l'ottava, che si terra` a Vienna nel 2010.
|