La crisi ce`, morde le imprese, colpisce loccupazione e sono in molti a rischiare il posto di lavoro. In questo momento la strategia e` soprattutto quella della resistenza, per proteggere sia il lavoro che le imprese. E nota la strategia di resistenza della Regione, fatta di contratti di solidarieta` per evitare la disoccupazione e la dispersione delle competenze professionali accumulate; di contributi al reddito dei lavoratori attraverso assegni mensili; di sostegni integrativi agli enti locali per le politiche sociali a favore delle famiglie in difficolta`; di ammortizzatori sociali in deroga per le micro e piccole imprese (47 milioni erogati e 50 a disposizione); di collaborazione con le banche per le anticipazione ai lavoratori degli assegni di cassa integrazione in attesa delle istruttore dellInps.
Ma proteggere non basta. Occorre rilanciare la strategia di difesa attiva del nostro sistema produttivo attraverso una vera e propria politica industriale che la Regione sta portando avanti per agganciare il treno della ripresa, che appare in lontananza.
Molteplici gli interventi regionali per rafforzare liquidita` e investimenti: fondi di garanzia per le piccole imprese, con 68 milioni di finanziamenti attivati; piano per linnovazione e leconomia della conoscenza di oltre 600 milioni di euro; nuova dotazione BEI di oltre 200 milioni di euro, per finanziamenti a tassi agevolati su PMI e sistemi idrici, capace di fare da moltiplicatore ad investimenti aggiuntivi; velocita` di spesa delle risorse regionali, con scorrimento di graduatorie; semplificazioni e tempi rapidi di pagamento dei fornitori esterni, che vede lamministrazione regionale tra le prime in Italia. A tal proposito sarebbe opportuno che il Governo nazionale sbloccasse i 35 miliardi di crediti della pubblica amministrazione centrale verso le imprese in ogni territorio, ad esempio attraverso anticipazioni della Cassa Depositi e Prestiti.
Le Marche, con questa strategia, hanno le carte in regola, le energie e le potenzialita` per superare questo momento di grande difficolta`.
Ci attenderemmo altrettanto attenzione da parte del Governo nazionale, che dimostra invece carenza di iniziativa. Questo riguarda anche il nostro territorio, dove abbiamo registrato situazioni di disattenzione, ad esempio con la busta pesante e lAccordo di programma, presentato da mesi dalle Regioni Marche, Umbria ed Emilia per affrontare le difficolta` dellindotto dellA.Merloni e su cui non e` stato attivato nemmeno un incontro. Anche oggi, a Palazzo Chigi, tale progetto e` stato risollecitato dalla Regione allo stesso Presidente del Consiglio Berlusconi.
E indispensabile, dunque, una vera politica industriale nazionale, che aiuti i territori, e quindi anche che la nostra comunita`, a velocizzare luscita dalla crisi ed il rilancio dello sviluppo.
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