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18/06/2009

AUTOMOTIVE: OGGI TAVOLO GOVERNO - REGIONI PER IL RILANCIO DEL SETTORE - Spacca e Badiali chiedono misure specifiche per le macchine agricole

Presieduto dal Presidente Berlusconi, con la partecipazione dei Ministri Scajola, Sacconi, Mattioli e Ronchi, si e` svolto oggi a Roma lincontro tra Regioni, Governo, parti sociali e Fiat per trovare una linea comune per il rilancio del settore automotive. Nel corso della riunione, sollecitata nelle scorse settimane dalle stesse Regioni, e` stato stabilito di lavorare insieme per affrontare tre questioni: 1) il monitoraggio dell'andamento del mercato dell'automotive, dell'occupazione e degli investimenti in tutto il settore; 2) il rilancio dei programmi di ricerca e innovazione in relazione alla proposta, avanzata dalle regioni di sviluppare maggiormente l'innovazione nelle seguenti aree: a) veicoli a basso impatto ambientale; b) infomobilita` e sicurezza; c) design, ergonomia e manufacturing; d) veicoli commerciali leggeri; e) meccatronica; 3) lanalisi di settori produttivi diversi dallautomotive (come i trattori) e dellindotto per sostenere il trasferimento tecnologico ai vari comparti della componentistica. Il presidente della Regione Gian Mario Spacca e lassessore alle attivita` produttive Fabio Badiali, hanno sollecitato ladozione di misure specifiche a sostegno del settore delle macchine agricole, trascurato dalle recenti misure varate dal Governo a sostegno della filiera (il settore delle macchine agricole e` escluso dai benefici della rottamazione). Il nostro Paese - sottolinea Spacca - fatica ad esprimere una linea organica ed articolata in materia di politica industriale, non solo per vincoli di bilancio che ormai hanno decimato tutti gli stanziamenti a valere sul Fondo aree sottoutilizzate (FAS) ma anche per il mancato coordinamento istituzionali tra gli attori, in particolare le Regioni, che svolgono un ruolo fondamentale in materia di sostegno allinnovazione e al trasferimento tecnologico a favore delle imprese dellindotto della FIAT presenti su tutto il territorio nazionale. Lassessore Badiali da parte sua ha evidenziato che il sostegno alle aziende che fanno parte del gruppo Fiat e dellintero settore automotive e` decisivo per il futuro economico ed industriale del nostro Paese. L'Italia ha aggiunto Badiali - puo` fronteggiare la competizione internazionale solo agendo come sistema Paese integrato e coordinato. Per questo abbiamo proposto un patto con il Governo e la FIAT per definire azioni integrate e coordinate che coinvolgono tutti i territori interessati sia direttamente che indirettamente (in considerazione del vastissimo indotto) al settore allargato dellautomotive. Servono urgentemente le risorse del FAS per sostenere un programma di incentivi alla componentistica, al trasferimento tecnologico, ma anche allaccesso al credito e alla rottamazione dei veicoli commerciali, del movimento terra e di quelli agricoli. Dobbiamo seguire gli esempi - ha concluso Badiali - di Francia, Germania e Stati Uniti che si sono mossi con decisione ma anche con un impegno finanziario commisurato agli obiettivi che si vogliono raggiungere. Anche il nostro Governo, con le Regioni, deve fare la sua parte, raddoppiando gli sforzi a sostegno del comparto. Solo cosi` possiamo salvare le nostre fabbriche ed i lavoratori coinvolti. L'iniziativa del Presidente Berlusconi fa seguito alla richiesta avanzata dalle Regioni che ospitano opifici della FIAT di costituire un tavolo di lavoro per approfondire una serie di misure tendenti a rilanciare, con progetti concreti, la ricerca e linnovazione in tutta la filiera dellautomotive. Le Regioni temono infatti che il rilancio della Chrysler che impegnera` la Fiat nei prossimi anni, possa avvenire a discapito delle produzioni del comparto automotive in Italia, nonostante ci siano buone prospettive di crescita: a fronte di oltre 2,2 milioni di autoveicoli acquistati ogni anno se ne producono infatti solo circa 600.000. E necessario infine che della crisi europea del settore automotive se ne facciano carico con misure condivise tutti i governi dellUE, evitando di lasciare soli i singoli produttori di auto a risolvere i problemi del compar