Tutelare e salvaguardare una tradizione storica artigiana, tipica delle Marche, qualificandola nel contesto produttivo attuale, sempre piu` orientato allo sviluppo delle moderne tecnologie. E` lobiettivo del Disciplinare di produzione del cappello che la Giunta regionale ha approvato per definire e valorizzare le caratteristiche del prodotto confezionate nei cappellifici marchigiani. La certificazione avverra` su base volontaria, spiega lassessore allArtigianato, Fabio Badiali. Le aziende potranno utilizzare il contrassegno collettivo 1M Marchio eccellenza artigiana che attesta una produzione con caratteristiche superiori agli standard vigenti. Il disciplinare salvaguarda gli acquisti del consumatore, delineando le regole produttive, le caratteristiche e i requisiti. La valorizzazione del marchio, ribadisce lassessore, rappresenta un beneficio per gli acquirenti, ai quali viene garantita la qualita` dei materiali e delle lavorazioni.
Lutilizzo del marchio e` riservato ai cappellifici iscritti nellapposita sezione speciale dellAlbo delle imprese artigiane. La denominazione 1M Marchio eccellenza artigiana viene riportata sui prodotti realizzati nelle Marche che soddisfano i requisiti richiesti. Le materie prime e le fasi produttive variano a seconda del tipo di cappello: paglia, feltro, filato, tessuto. Possono essere tutelate anche le produzioni innovative che vengano considerate come naturale sviluppo e aggiornamento dei modelli, delle forme, degli stili e delle tecniche tradizionali, nel pieno rispetto della memoria artistica. Le imprese possono apporre ulteriori etichette con il marchio Distretto del cappello di Montappone, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado e Falerone. Le Commissioni provinciali per lartigianato (con la collaborazione del Consorzio Cappel-Doc) vigileranno sul corretto utilizzo dei marchi. Il disciplinare e` stato emanato a seguito dellapprovazione del Testo unico regionale che regolamenta il settore industriale, artigiano e dei servizi (legge regionale 20/2003). La normativa prevede listituzione dei marchi di origine e di qualita` per i settori dellartigianato artistico. La Commissione regionale per lartigianato ha individuato, quali lavorazioni prioritarie, quelle del cappello, del ricetto (tessitura a mano), della terracotta e della ceramica.
Cenni storici. Le ricerche storico tradizionali sul cappello di paglia nelle Marche testimoniano la memoria secolare di un artigianato povero che, oltre alla manualita`, richiedeva solo paglia di grano. Questa arte, evolutasi insieme ai tradizionali lavori agricoli, rappresentava, per i coloni dellAlta Valle del fiume Tenna, che lavoravano il loro fondo a mezzadria, unulteriore fonte di guadagno. Il cappello di paglia, per la sua utilita`, comincio` a essere conosciuto e richiesto nelle campagne circostanti e divento` merce di scambio o di vendita. La nascita delle prime vere fabbriche di copricapo in paglia, fornite di operai, avvenne dopo la meta` del XIX secolo. Le attuali aziende sono concentrate soprattutto nei paesi di Montappone, Massa Fermana, Monte Vidon Corrado e Falerone. Una recente indagine (gennaio 2009) segnala circa 416 realta` produttive nelle Marche che traggono origine non da un percorso storico e tradizionale, ma come produzione accessoria delle confezioni e delle pelletterie.
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