Si allontanano le posizioni tra Regioni e Governo sulla politica economica. Lo ha affermato il presidente Gian Mario Spacca al termine dellincontro con il ministro Claudio Scajola a Roma. Verifichiamo ha proseguito Spacca (le Marche coordinano le attivita` produttive alla Conferenza delle Regioni) - una debolezza e una vacuita` nella politica del Governo. Tutti i paesi stanno affrontando questa situazione di crisi mettendo al centro dellattenzione leconomia reale. Noi vorremmo che il Governo di avvalesse delle Regioni per definire progetti e risorse necessarie per superare questo difficile momento e rilanciare leconomia e vorremmo farlo insieme perche` in gioco ci sono le sorti del nostro Paese. Il rischio e` quello di uscire dalla crisi in condizione di estrema debolezza e perdendo competitivita` nei confronti di altri Paesi. E quindi di vitale importanza definire unagenda rigorosa basata su grande concretezza e per questo presenteremo un documento preciso nella prossima Conferenza dei presidente delle Regioni il 21 maggio. E questa una ulteriore dimostrazione della disponibilita` delle Regioni al dialogo.
Allincontro erano presenti il presidente dellEmilia Romagna e della Conferenza dei presidenti delle Regioni Vasco Errani, il presidente del Molise e vicepresidente della Conferenza Michele Iorio , altri rappresentanti dellesecutivo della Conferenza, il sottosegretario Adolfo Urso e lassessore regionale alle attivita` produttive delle Marche Fabio Badiali. Scajola - ha sottolineato ancora il presidente Spacca - si e` presentato allincontro con un documento generico e senza certezze nelle risorse. Le uniche che vengono utilizzate sono quelle riferite al Fas. La situazione gia` difficile peggiorera` nel 2010 quando il gettito fiscale, in linea con la diminuzione del Pil stimata nel 4 4,5%, sara` inferiore agli anni precedenti per effetto della crisi. Per questa ragione occorre fissare sin da subito risorse certe. Ad esempio della mancanza di ascolto il presidente ha poi ricordato lAccordo di programma per i territori in crisi dellA. Merloni presentato dalle Regioni ad ottobre e per cui il Governo deve ancora convocare un incontro.
Oltre alla definizione dellagenda secondo le Regioni sarebbe poi necessario aprire immediatamente un tavolo di lavoro permanente con le Regioni stesse per definire le linee di intervento in base alle esigenze espresse dai territori e procedere anche generalizzando listituto delle Intese in Conferenza Stato-Regioni sulle questioni dello sviluppo economico.
Sul fronte delle risorse Fas le Regioni chiedono al Ministero di concordare un pacchetto di proposte relative ad interventi che possano essere approvati in tempi rapidi. Cio` in funzione della definizione di una sorta di accordo quadro Ministero-Regioni che individui con maggior certezza risorse, procedure e modalita` di collaborazione per attuazione delle diverse misure, quali il programma delle Azioni connesse di Industria 2015, le bonifiche dei siti inquinati, le zone franche urbane e le azioni in materia di autoimprenditorialita` e di autoimpiego. Infine il Presidente ha ricordato la riforma del sistema degli incentivi prevista dalla Finanziaria 2007 e non ancora attuata.
Azioni connesse del Programma Industria 2015
Linsufficienza delle risorse potrebbe non consentire di soddisfare adeguatamente le aspettative che stanno maturando sui singoli territori. Finora si e` operato in assenza di una procedura certa relativamente a modalita`, termini e criteri di selezione delle proposte progettuali. Le Regioni ritengono necessario che si proceda alla definizione congiunta di indirizzi comuni in base ai quali far proseguire utilmente i lavori in sede tecnica, quali: la formale intesa della Conferenza Stato-Regioni sul decreto attuativo delle Azioni connesse; la revisione della tempistica per la presentazione dei progetti e la riperimetrazione dei temi prioritari (Edilizia sostenibile, Automotive, Tecnologie marine, Energie rinnovabili, Filiera Agroalimentare e la Fabbrica delle fabbriche) sulla base delle risorse finanziarie effettivamente disponibili; la definizione delle caratteristiche dei progetti, privilegiando progetti di carattere interregionale per massimizzare lefficacia degli interventi.
Problematiche in materia di autoimprenditorialita` ed autoimpiego
Le Regioni hanno segnalato la necessita` di discutere la proposta di delibera CIPE di assegnazione ad INVITALIA dei Fondi FAS, nella misura di 630 milioni di euro, per lattuazione degli interventi, in quanto e` necessario chiarire preliminarmente la questione relativa alla regionalizzazione degli strumenti. Con la riforma del Titolo V della Costituzione, infatti, le funzioni sono gia` di competenza regionale, indipendentemente da quanto possa essere disposto dalla norma di legge e/o dai provvedimenti attuativi. Conseguentemente le risorse finora destinate a tali interventi dovranno, dora in poi, essere gestite dalle Regioni che potranno evidentemente utilizzare a tal fine le acquisite societa` regionali di Invitalia o le proprie strutture regionali.
Accesso al credito
In merito alle problematiche dellaccesso al credito si evidenzia che tutte le Regioni hanno predisposto interventi finalizzati ad assicurare condizioni di maggiore liquidita` per le imprese.
Occorre, pertanto, fare il punto sulle misure attivate dai diversi livelli di governo e raccordare gli interventi. In particolare, poiche` le Regioni avevano espresso l Intesa sullo schema di decreto attuativo del Fondo per la Finanza dimpresa che non e` stato ancora adottato, occorre conoscere le determinazioni del Ministero poiche` si ritiene ancora utile ladozione del provvedimento, non essendo sufficiente lavvenuto rifinanziamento del Fondo centrale di garanzia. A riguardo, pur apprezzando lincremento del finanziamento di tale Fondo e lestensione della sua operativita` alle imprese artigiane si chiede di procedere in tempi brevi allattuazione del comma 5, dellarticolo 11, che prevede la possibilita` di far confluire nel Fondo risorse aggiuntive.
Imprenditoria femminile
Le Regioni chiedono labrogazione dellarticolo 2, comma 183 della legge 244/07 e la sua riformulazione nella stesura riportata in allegato, per rispondere allesigenza di trattenere sul territorio le risorse derivanti da revoche e/o economie dei Bandi IV, V e VI della Legge 215/92, per poterle destinare ad interventi coerenti con le finalita` della legge stessa, con particolare riferimento allaccesso al credito. Cio` si rende indispensabile vista levidente competenza regionale in materia. La proposta tiene conto delle necessarie compensazioni per quelle Amministrazioni che hanno gia` proceduto alla restituzione dei fondi. Vi e` inoltre necessita` di dare continuita` agli interventi a favore dellimprenditoria femminile: andrebbe ricercata, anche dintesa con il Ministro per le pari opportunita`, una soluzione per assicurare una adeguata copertura finanziaria pluriennale di tali politiche attualmente senza risorse.
Zone Franche Urbane
Sono aree infra-comunali di dimensione minima prestabilita dove si concentrano programmi di defiscalizzazione per la creazione di piccole e micro imprese. Obiettivo prioritario e` favorire lo sviluppo economico e sociale di quartieri ed aree urbane caratterizzate da disagio sociale, economico e occupazionale, e con potenzialita` di sviluppo inespresse. Molte Regioni hanno espresso un dissenso in merito alle scelte effettuate con la delibera CIPE n. 5/2008 e con la successiva delibera di individuazione ed allocazione delle risorse. Occorre, pertanto, rivedere i criteri per lindividuazione delle ZFU, al fine di poter procedere alla seconda fase della sperimentazione con lestensione di tale misura ad altre aree. Inoltre, affinche` sia data continuita` agli interventi gia` attivati, deve essere assicurata la necessaria copertura finanziaria per le 22 ZFU gia` individuate anche per le annualita` successive al 2009.
Riforma ordinamento CCIAA (Camere di commercio)
In relazione allattivazione al Ministero di un tavolo di confronto con le categorie per definire i contenuti del decreto delegato previsto dalla norma contenuta nel disegno di legge AS 1195, le Regioni avevano richiesto un chiarimento politico preliminare per individuare congiuntamente le linee della riforma entro cui il successivo confronto tecnico dovra` articolare i contenuti del provvedimento. Occorre poi conoscere i dettagli dellannunciata proposta di intervento di incentivi semiautomatici con plafond legati alle certificazioni di processo e di prodotto di carattere ambientali che il Ministero sarebbe intenzionato ad introdurre per il settore moda, destinando circa 60 milioni di euro del fondo competitivita` a sostegno di investimenti delle PMI finalizzati ai seguenti temi: ambiente, efficienza energetica e salute.
Recupero economico produttivo di siti industriali inquinati
Le Regioni sottolineano la necessita` di accelerare i tempi per la trasmissione formale in Conferenza Stato-Regioni dello schema di decreto di approvazione dellelenco dei siti da ammettere a finanziamento, al fine di non vanificare il lodevole lavoro condotto con sollecitudine e massima collaborazione tra gli uffici ministeriali e le Regioni e per dare una risposta certa alle Istituzioni locali ed alle imprese.
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