Sono attive, nelle Marche, le prime indicazioni operative regionali per fronteggiare la nuova influenza. Il punto e` stato fatto oggi, in Regione, dal Comitato pandemico, nel corso di una riunione presieduta dal dirigente della posizione funzionale Sanita` Pubblica del Servizio Salute, Giuliano Tagliavento. Erano presenti, oltre agli esperti che compongono il Comitato, le Direzioni sanitarie delle Aziende ospedaliere, dellInrca e dellAsur, la Sanita` marittima e aeroportuale e la Protezione civile. Lincontro e` servito per puntualizzare lo stato di attuazione dei Piani pandemici territoriali e concordare le modalita` di realizzazione degli interventi piu` urgenti, in attesa dellincontro che le Regioni avranno, la settimana prossima, al ministero delle Salute. Nella riunione e` stato fatto il punto sulla situazione epidemiologica internazionale e sulle prime indicazioni fornite dal Ministero nella giornata del 29 aprile, anche in relazione dellinnalzamento del livello di allarme (da 4 a 5) da parte dellOMS (Organizzazione mondale della sanita`). E` stato inoltre riferito lesito della riunione, tra Ministero e Regioni, del 29 aprile, nella quale e` stato preannunciata la istituzione della Unita` di crisi nazionale sulla possibile pandemia. Le Marche erano rappresentate dal dirigente del Servizio Salute, Carmine Ruta.
Il Comitato ha poi approvato le indicazioni operative scaturire dallincontro effettuato, nella giornata precedente, con i direttori dei servizi Igiene e Sanita` Pubblica e i coordinatori dei Comitati pandemici locali. Sono state concordate, tra laltro, le modalita` attuative per la sorveglianza virologica. Il Centro di riferimento regionale, gia` identificato dal Piano pandemico regionale del 2007 e recentemente inserito nella Rete nazionale per la sorveglianza virologica dell influenza, e` la Virologia dellAzienda ospedaliero universitaria Ospedali Riuniti di Ancona. Tra gli altri argomenti discussi, figurano la stima della necessita` e le prime indicazioni per luso dei dispositivi di protezione per gli operatori sanitari, larmonizzazione dei Piani locali con quelli delle aziende ospedaliere e la verifica delle procedure previste dai Piani in attesa del loro eventuale utilizzo. Sono state, poi, prese in considerazione le modalita` di comunicazione, sia agli operatori sanitari che al pubblico, in modo che ognuno possa contribuire, nel proprio ambito, a mitigare limpatto e le eventuali conseguenze della possibile pandemia.
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