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10/04/2009

IMPIANTI EOLICI: ACCUSE ALLA REGIONE MARCHE COMPLETAMENTE INFONDATE – LA POSIZIONE DELL’ASSESSORE AMAGLIANI

Sono 11 gli impianti eolici che hanno superato lautorizzazione di impatto ambientale e sono ora in attesa dellautorizzazione unica regionale. Tutti gli impianti che hanno ottenuto lautorizzazione ambientale rispettano la normativa e le linee guida regionali stabilite di concerto con tutti i portatori di interessi, comprese le associazioni ambientaliste. Nessuna indegna strategia volta a screditare la Sovrintendenza e a scavalcare le norme; lunica strategia che perseguiamo e` quella sottoscritta da 160 Paesi in tutto il mondo che persegue la riduzione dei gas serra per contrastare i cambiamenti climatici. Risponde cosi` lAssessore Amagliani alle accuse lanciate da anonime associazioni riprese da alcuni quotidiani regionali. Le accuse provengono da persone appartenenti ad anonime associazioni ambientaliste - prosegue Amagliani - Negli articoli non compaiono ne` nomi ne` sigle di associazioni che si rappresentano, mentre e` noto a tutti che le posizioni ufficiali delle piu` rappresentative associazioni ambientaliste sono a favore delleolico. Nelle accuse si parla di torri alte fino a 140 metri, mentre tra gli impianti autorizzati le torri piu` alte arrivano a solo 60 metri. Si parla di attacchi alla natura e al paesaggio montano. In realta` non si puo` parlare di attacchi alla natura in quanto tutti gli impianti sono localizzati su terreni ad uso agricolo. Nessun impianto e` localizzato su praterie primarie o secondarie. Si parla di indegna strategia volta a screditare la Soprindendenza. Facciamo presente - precisa Amagliani - che tale autorita` e` stata sempre invitata, come previsto dalla legge, alle conferenze di servizi durante i procedimenti autorizzativi. Non ha mai partecipato. Semmai possiamo parlare di indifferenza da parte di tale organo ministeriale. Farebbe parte di questa indegna strategia regionale latto di ricorrere dinanzi al TAR contro il parere negativo espresso dalla Sovrintendenza? Ebbene, tale strategia e` tanto indegna da essere accolta dal Tribunale amministrativo regionale. Ricordiamo infatti che il TAR delle Marche ha accolto la domanda di sospensiva da parte della Comunita` montana di Camerino, alla quale si e` aggiunta la Regione Marche, contro il decreto con cui la Soprintendenza ha annullato lautorizzazione paesaggistica rilasciata dalla Regione al parco eolico pubblico di 34 MWe. Si parla inoltre di indegna strategia volta a scavalcare le norme, anche comunitarie. Ebbene nessun impianto autorizzato e` localizzato allinterno dei confini di parchi naturali o aree di interesse comunitario SIC e ZPS. Lunico impianto che rientra in area ZPS e` quello di Serra Petrona, ma il vincolo inserito con decreto ministeriale nel 2007 e` intervenuto successivamente allinizio delliter istruttorio. In ogni caso, ai fini del rilascio dellautorizzazione, e` stato richiesto un approfondito studio di incidenza ambientale volto a tutelare la biodiversita`. Inoltre, per questo impianto smentiamo categoricamente quanto scritto sui giornali dal punto di vista paesaggistico. Il progetto non ricade infatti in aree sottoposte a tutela da parte della Sovrintendenza. Conclude Amagliani: La Regione e` consapevole dei delicati equilibri in gioco in tema di impianti eolici. E` per questo che ha invitato tutti gli attori in gioco, dai produttori agli Enti locali alle associazioni ambientaliste, per definire insieme le linee guida per il corretto utilizzo dellenergia eolica. Lenergia eolica e` tra quelle che oggi presenta il maggiore potenziale tecnico ed economico tra le fonti rinnovabili. Leolico puo` dare un enorme contributo alla riduzione dei gas responsabili dei cambiamenti climatici e si inserisce in un diverso modello di sviluppo che punta sul risparmio energetico e sulla minore dipendenza dalle fonti fossili. Questo non significa che lAppennino diventi, grazie alle pale eoliche, il nuovo polo energetico regionale. Ricordiamo infatti che il PEAR prevede un limite preciso allo sviluppo delleolico. Tutto il mondo, Europa in primis, seguono questa strategia, mentre nelle Marche si frappongono sempre piu` ostacoli, di varia natura, che arrecano un impatto ambientale maggiore delle pale eoliche.