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04/02/2009

INCONTRO IN REGIONE SULLA RIFORMA DEL MERCATO VITIVINICOLO

Quello che riguarda il settore vitivinicolo e` un passaggio importante e va affrontato adeguatamente da tutto il sistema. Per farlo nel modo migliore, tra laltro, abbiamo promosso lincontro di oggi, a cui abbiamo invitato esperti e operatori regionali e nazionali, tra cui Giuseppe Martelli, che e` il presidente del Comitato nazionale per la tutela e valorizzazione delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche tipiche dei vini, e Roberto Bruchi, che e` presidente della Commissione regionale di quel Comitato. La riforma dellOrganizzazione comune del mercato vitivinicolo ci costringe a un cambiamento di mentalita`, ma occorre mantenere un orientamento forte verso la qualita`. Cosi` il vicepresidente della Giunta regionale e assessore allAgricoltura, Paolo Petrini, durante lincontro tenuto oggi in Regione relativo alla riforma del mercato vitivinicolo, prevista dal regolamento europeo 479 del 2008, in vigore dal primo agosto prossimo. Lincontro e` stato promosso per approfondire i riflessi delle novita` normative sulle denominazioni di origine e le indicazioni geografiche dei vini regionali. Hanno preso parte alliniziativa associazioni di categoria, operatori, docenti universitari, rappresentanti di consorzi di tutela. Durante lincontro sono stati presentati dallenologo Alberto Mazzoni per la zona centro-nord e dallenologo Ido Perozzi per la zona sud, le modifiche di alcuni dei disciplinari di vino Doc e del disciplinare del vino IGT delle Marche che a breve saranno presentati alla Regione e al Comitato nazionale vini. Dallincontro e` anche emerso che fino al primo aprile prossimo sara` possibile presentare richieste di modifica o nuovi riconoscimenti al Comitato nazionale presso il Ministero dellAgricoltura, basandosi sullattuale normativa. Dopo questo termine, infatti, cio` non sara` piu` possibile, le pratiche andranno inviate direttamente agli uffici di Bruxelles, con un presumibile allungamento dei tempi e maggiori difficolta`. Le nuove misure inerenti i vini di qualita` comunitari entreranno in vigore il 1 agosto 2009 e prevedranno, sostanzialmente, il transito dei nostri vini a Docg, Doc e Igt nel sistema delle Dop e Igp nonche` il passaggio del momento decisionale legato al riconoscimento delle nuove denominazioni da Roma a Bruxelles, analogamente a quanto succede oggi per i prodotti a Dop e Igp. Fatte salve, ovviamente, tutte le Docg, Doc e Igt gia` riconosciute alla data del 31 luglio 2009, che verranno automaticamente registrate nel registro europeo delle denominazioni protette, salvo casi particolari. La riforma Ocm vino introdurra` tra laltro due aspetti fortemente innovativi in grado di influenzare notevolmente il mercato dei prossimi anni. Il primo riguarda i vini Igp (cioe` gli attuali Igt), per essi rilevera` la delimitazione della zona di vinificazione. Quindi mentre oggi, ad esempio, si puo` produrre un vino Igt Abruzzo raccogliendo le uve nei vigneti delle colline Teatine, ma vinificandole in una cantina situata nelle Marche, in futuro cio` non sara` possibile. Inoltre ci sara` la necessita`, per gli stessi vini, di prevedere un organismo di certificazione che verifichi il rispetto delle disposizioni previste dal disciplinare, con tutti gli obblighi e i costi connessi. Laltro aspetto riguarda la categoria degli attuali vini da tavola, sostituita dalla nuova categoria dei vini generici con indicazione di vitigno e annata, categoria che tutta la filiera vitivinicola del nostro Paese ha osteggiato apertamente. Ora, dal momento che e` stata ormai ufficialmente inserita nella nuova regolamentazione, sarebbero necessarie regole per garantire il consumatore sul contenuto della bottiglia. Cio` anche per non danneggiare eccessivamente le produzioni da vitigni tradizionali. Si rende, insomma, necessaria una seria riflessione su come innovare il sistema giuridico che regolamenta il nostro vino nel recepire al meglio la normativa comunitaria. In questa prospettiva va il lavoro della Regione Marche, dei tecnici e operatori regionali, delle associazioni di categoria e dei tecnici ministeriali.(f.b.)