Legambiente persiste nel dimenticare l'attore principale dei processi di investimento, gestione e realizzazione nei sistemi ferroviari: il Gruppo Ferrovie dello Stato, che considera le tratte regionali delle Marche come rami secchi da tagliare. Trenitalia e RFI sono gli attori principali per il potenziamento del trasporto ferroviario! Cosi` risponde lassessore ai Trasporti Pietro Marcolini alla nota odierna di Legambiente.
A differenza delle Associazioni dei pendolari, Legambiente se ne dimentica una seconda volta: perche`? Legambiente sa bene anche che le risorse nazionali per le strade non sono mai state fungibili ne` destinabili ad altri tipi di interventi e che lo sforzo dinvestimento della Regione, per le ferrovie, e` in linea con quello delle Regioni del Centro Nord. Comunque, per quanto riguarda il 2009, la Regione sta trattando con Trenitalia per la stipula di un nuovo Contratto di servizio che prevede un onere molto piu` impegnativo a carico dell'Ente in quanto e` previsto un contributo regionale di circa 3 milioni di euro, che solo in parte saranno destinati a nuovi servizi, in quanto il vettore ha richiesto il taglio di linee a bassa frequentazione che la Regione invece respinge fermamente.
Limpegno della Regione a favore del trasporto ferroviario e` dunque massimo e molti sono stati i risultati ottenuti. Daltro canto ce` da ricordare che tutte le Regioni italiane lamentano l'inadeguatezza del servizio ferroviario offerto ai pendolari, dal comfort alla puntualita`. Grazie al monitoraggio della Regione Marche (con conseguente obbligo per il vettore a corrispondere penali dell'ordine di circa 500 mila euro l'anno) Trenitalia ha negli ultimi due anni notevolmente migliorato i propri standard.
Siamo riusciti a far realizzare gli interventi sull`asse longitudinale (galleria del Castellano di Ancona e Galleria di Cattolica) offrendo una alternativa strategica alla linea tirrenica per il traffico passeggeri e merci nord-sud. Su altri fronti registriamo persistenti risposte negative, come sulle trasversali e sulle linee interne: FF.SS ha chiesto un aumento superiore al 10% delle risorse per il contratto regionale e una riduzione dei chilometri gestiti. Legambiente stessa giudica poi scelte positive quelle per le province di Ascoli e Macerata che saranno realizzate su priorita` condivise e finanziate dalla Regione.
Da ribadire, fra i maggiori impegni finanziari della Regione, lo stanziamento di 1 milione per il miglioramento delle stazioni impresenziate; l'acquisto, in compartecipazione al 50% pari a 7,5 milioni, di 4 Minuetti (treni di ultima generazione), pur non essendo sua competenza; l'apertura di una nuova linea Ascoli-Ancona, proprio per agevolare il pendolarismo scolastico e lavorativo per un costo di costo di 400 mila euro all'anno. Inoltre, lo stanziamento di risorse per circa 10 milioni per i collegamenti con l'interporto e di 8 milioni a valere sulle risorse FAS, per il rinnovo del materiale rotabile ferroviario. Interventi complessivamente finalizzati a un rinnovo contrattuale, non solo in difesa dei servizi storici (le fermate di Iesi, Ancona e Senigallia) ma anche per realizzare nuove stazioni (Ancona zona commerciale). In quest'ottica va anche lo studio di fattibilita` della Regione su proposta coincidente della Provincia di Macerata e della locale Camera di Commercio per istituire nuove stazioni nelle tratte a piu` intenso impiego della linea Civitanova-Albacina.
E ammissibile dunque che, se da una parte la Regione concepisce il trasporto ferroviario come una componente decisiva del trasporto pubblico locale, sicuramente la piu` sostenibile dal punto di vista sociale ed ambientale, e` anche vero che occorre fare orizzonte comune, valorizzando quanto comunque finora si e` riusciti a realizzare nonostante lattuale crisi congiunturale.
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