Lorganizzazione dal basso per accorciare la filiera dal produttore al consumatore ed alcuni esempi di nuovi meccanismi di mercato- come la vendita diretta dalle fattorie e i gruppi di acquisto solidale (GAS)- stanno prendendo piede non solo in Italia, ma anche nelle Marche. Pratiche sempre piu` seguite da consumatori consapevoli e informati e che permettono un abbattimento dei prezzi anche del 30-40 %, costringendo cosi` la grande distribuzione e le multinazionali ad abbassare i prezzi per restare competitivi. E stato uno dei numerosi temi affrontati nel convegno Cibo, Prezzi, Ambiente, in apertura di Eco&Equo, la manifestazione promossa dallassessorato regionale Ambiente- Politiche sociali- Immigrazione -Cooperazione allo Sviluppo, alla Fiera di Ancona fino all8 dicembre. Un interessante talk show, magistralmente animato da Giovanni Anversa, giornalista di Rai3, conduttore del programma Racconti di Vita, che ha offerto molti spunti di riflessione ai tanti e qualificati interlocutori di livello regionale e nazionale. Oltre allassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani e al vicepresidente e assessore allAgricoltura, Paolo Petrini, sul palco anche Gianalberto Luzi (pres. Coldiretti Marche), Luigi Pelliccia (responsabile Centro studi di Federalimentare); Vladimiro Rapini ( Area Sud Ipermercati Coop Adriatica); Andrea Ferrante (Presidente Federale AIAB biologico); Paola Cicchese del Consorzio Farmer market di Fermo; Floro Bisello (Adusbef Marche); Caterina Francioni del G.A.S. di Tolentino.
Un confronto articolato e approfondito anche dalle testimonianze degli imprenditori agricoli, in collegamento televisivo dallo stand di Coldiretti con lAuditorium. Tra gli altri, anche giovani imprenditori agricoli che seguono il principio di Buono, Pulito, Giusto per riassumere una produzione sostenibile a livello ambientale, di qualita`, a prezzi equi. Il dibattito e` partito da una parola chiave suggerita da Anversa: responsabilita`, di tutti, per una diversa idea di benessere sociale. Partire dai piccoli esempi virtuosi che possiamo tutti mettere in pratica - ha sostenuto Marco Amagliani- per arrivare alle grandi azioni che sono compito della politica. Ma e` la modalita` di consumo che non e` piu` sostenibile, il sistema non puo` piu` reggerla, ne` a livello ambientale-energetico, ne` economico e ne stiamo pagando le conseguenze, il mondo ci sta gia` presentando il conto Piu` che le produzioni allora, dobbiamo globalizzare i diritti dei cittadini sia di quelli che consumano, sia di quelli che non possono farlo perche` lindice di poverta` e` troppo alto.
I coltivatori sono sempre meno, ma il territorio che va sempre piu` tutelato e` lo stesso per dimensione. A cambiare e` la cultura agricola: prima si guardava solo alla quantita`, adesso si privilegia la qualita` che diventa sinonimo di produzione locale e di trasparenza vera. (Luzi). In tal senso anche Paolo Petrini che ha affermato la necessita` di una piu` forte organizzazione e rinnovamento del settore agricolo: Occorre produrre ha detto - pensando al consumatore, non puntando allomologazione, ma al rilancio della produzione locale in modo che la scelta del consumatore sia consapevole. Occorre ragionare fuori dagli schemi, con politiche di contenimento commerciale, convincendo la grande distribuzione a rapportarsi piu` frequentemente con la produzione locale. Pelliccia della Federalimentari ha ricordato che il settore alimentare e` la piu` importante filiera economica del Paese con 20 miliardi di fatturato, ma il momento e` difficile come durante lausterity del 73, in cui ce` erosione di qualita` e quantita`. E giusto ha detto - accorciare le filiere e valorizzare la sicurezza alimentare, ma piccolo non e` piu` bello. E mentre cala il consumo di prodotti tradizionali, in controtendenza il consumo di alimenti biologici cresce, nonostante i prezzi piu` alti. Quindi la ricerca di qualita` non si abbassa e in tale settore lItalia e le Marche sono allavanguardia. (Ferrante). Un calo di consumi dell1% allarma le multinazionali che poi abbassano i prezzi, segno di un grande potere del consumatore che ha la liberta` di scelta dei prodotti. Noi dei GAS privilegiamo un rapporto di amicizia col produttore, puntando anche alla diminuzione degli sprechi e alla stagionalita` dei prodotti. (Francioni). Un esempio di un mese fa, e` lavvio del Farmer Market di Fermo raccontato da Paola Cicchese. Un mercato di vendita diretta, frequentato in gran parte da pensionati che si sorprendono dei prezzi, pensando che i produttori si siano sbagliati e osteggiato da molti commercianti che pero` poi hanno dovuto abbassare i prezzi. (ade)
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