E vero, ad ottobre lArpam ha rilevato che il numero dei superamenti del limite delle PM10 (50µg/mc) e` stato significativo, ma se lo stesso dato si compara con quelli degli anni precedenti, si scopre che la situazione e` nettamente migliorata. Addirittura dal 2006 al 2008 ce` stato una diminuzione del numero di superamenti del 45%.
Lo afferma lassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani, replicando alle accuse del consigliere regionale Giancarlo DAnna.
Infatti lelaborazione dei dati da parte dellArpam ha messo in rilievo che a Marina di Montemarciano, ad esempio, nei primi 10 mesi del 2006 ci furono 89 superamenti, nei primi 10 mesi del 2007, 121 e nei primi 10 mesi del 2008 i superamenti sono stati 69. Cosi` a Senigallia nel 2006: 152 superamenti, nel 2007:116 e nel 2008 : 70. A Pesaro via Giolitti si e` passati da 104 a 93 fino allodierno 56 mentre a Fano da 142 a 92 allodierno 47.
Gli esempi potrebbero continuare- prosegue Amagliani - ma vale di piu` il dato generale: per quanto riguarda le medie si e` passati, da una media di 41,2 nei primi 10 mesi del 2006 a una di 36,6 per il 2007 e allodierna 33,7. Vale a dire che dal 2006 al 2008, su base regionale, ce` stato un abbassamento del 18,3%.
Ancora piu` netta la riduzione del numero di superamenti: da una media di 54 nel 2006 a 48 nel 2007 fino ai 30 attuali. Tutto cio` puo` essere confortante dice lassessore ma certo non ci fa abbassare lattenzione sul problema. Ogni superamento e` un campanello dallarme e come tale va analizzato e soprattutto reso noto. Non si nasconde nulla, quando si tratta di salute dei cittadini, ma nemmeno si possono strumentalizzare cosi` i dati tecnici, su cui invece DAnna monta una polemica politica e parla di fallimenti. Invece dovrebbe ben sapere il consigliere, che dati del genere vanno analizzati sul medio-lungo periodo e che su tali risultati incidono molte varianti: prime fra tutte, le abitudini consolidate e le mentalita` immutate che pero` riguardano non la nostra regione, ma il mondo intero. Putroppo e` un problema davvero globale per il quale la Regione Marche da anni ha attivato una serie di interventi (tavoli con i Comuni, protocolli di intesa, finanziamenti di tutte le stazioni di monitoraggio, approvazione del piano sulla qualita` dellaria, ecc ) in linea con tutte le normative nazionali, dando indirizzi come e` suo compito.
Per questo problema reale conclude Amagliani- non si tratta di colore delle amministrazioni pubbliche, ma di collaborare, senza approffitarne per fare polemica; si tratta anche di misure da adottare da parte degli enti locali. Misure scomode e talvolta impopolari, che spesso possono solo mitigare il problema non certo risolverlo alla radice. Diminuirlo si`, e questo e` stato fatto, come provano i dati in miglioramento. Per il resto, sfido DAnna a trovare una pubblica amministrazione in Italia, Regioni comprese - magari la Lombardia o il Veneto- che abbia registrato dati annuali senza superamenti dei limiti. Se la trovera`, sono pronto ad ammettere il fallimento della politica regionale sulla qualita` dellaria e seguiro` il buon esempio dei non fannulloni di destra. (ade)
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