La Regione Marche non accetta il previsto ridimensionamento scolastico del 2009 imposto dal Governo nazionale e ricorre alla Consulta. E` disposta a farsi commissariare, pur di non applicare la norma. La decisione e` stata assunta oggi dalla Giunta regionale, su proposta del presidente Gian Mario Spacca e dellassessore allIstruzione, Ugo Ascoli.
Le Marche ricorreranno alla Corte costituzionale contro larticolo 3 del decreto legge 154 del 7 ottobre 2008. La norma prevede che le Regioni predispongano i piani di ridimensionamento entro il 30 novembre; quelle inadempienti verranno commissariate. Molti Comuni rischiano di chiudere le piccole scuole con meno di 50 allievi, altre istituzioni scolastiche di perdere la loro autonomia per essere accorpate a scuole con piu` alunni.
Secondo il presidente Spacca, si tratta di tagli inaccettabili che penalizzano pesantemente uno dei diritti fondamentali dei cittadini, quello alleducazione. E` anche un vero colpo di mano contro lautonomia regionale, cui la Costituzione affida lorganizzazione scolastica. Un provvedimento arrogante, assunto, tra laltro, proprio mentre si avvia il federalismo fiscale che coinvolgera` pure la scuola. Quella del governo nazionale, pertanto, e` una scelta illegittima e illogica, che tenta di imporre soluzioni senza alcun raccordo con le Regioni e gli enti locali, che ne chiedono giustamente il ritiro. Noi, comunque, non daremo corso alle disposizioni, anche se il governo arriva a minacciare il commissariamento.
Sulla stessa lunghezza donda lassessore Ascoli: Non ci facciamo impressionare da atti intimidatori, perche` la questione investe equilibri delicati nei territori, che coinvolgono modelli di convivenza e reti sociali, che non possono essere affrontati solo con logiche ragionieristiche. Leducazione e` il cuore di ogni comunita` locale, va salvaguardata e non penalizzata sulla base delle esigenze di bilancio.
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