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30/09/2008

RIORDINO DEL SISTEMA REGIONALE DEI SERVIZI PER LA POPOLAZIONE PENITENZIARIA, APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE LA PROPOSTA DI LEGGE

E stata approvata oggi dal Consiglio regionale la proposta di legge che delinea un sistema integrato di interventi a favore di adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dell'autorita` giudiziaria e a favore degli ex detenuti. Un atto mirato a riordinare e mettere a sistema i servizi pubblici e del privato sociale presenti sul territorio regionale. Esprime soddisfazione lassessore ai Servizi Sociali, Marco Amagliani, secondo il quale il riordino del sistema migliorera` le condizioni di vita sia dei reclusi che del personale a loro addetto, come agenti di polizia penitenziaria, educatori, medici, infermieri o amministrativi. E un passo avanti dichiara lassessore - verso una trasformazione: da detenuti a persone. La legge vuole infatti creare le condizioni per migliorare la vita di tutti quei soggetti, adulti e minorenni, che sono entrati nel circuito penale, nonche` favorire lintegrazione nella societa` attraverso il recupero delle qualita` individuali ed il rispetto della dignita` della persona. Perche` il reinserimento e` lunica via affinche` le persone che si sono rese protagoniste di reati possano, una volta fuori dalle mura del carcere, trovare soluzioni abitative e lavorative, evitando cosi` di rientrare nel circolo vizioso della delinquenza con comportamenti dolosi. La legge regionale ha preso spunto da raccomandazioni europee e dalle legislazioni di altre Regioni, oltre che dalla Legge n. 328 del 2000 (legge quadro sul sistema dei servizi sociali), ed ha lo scopo di mettere a sistema i servizi pubblici e del privato sociale presenti sul territorio. E il frutto di un lavoro dinsieme che ha coinvolto i servizi regionali, il Provveditorato regionale dellAmministrazione Penitenziaria, il Centro di giustizia minorile, gli Enti locali, il privato sociale, il volontariato, i Centri per limpiego, il sistema scolastico ed esperti del settore. Un tavolo di confronto, - aggiunge Amagliani costituito nel rispetto delle reciproche competenze, in cui e` stata definita unorganizzazione del sistema territoriale integrato a tutela delle persone coinvolte. La Regione, nellambito delle proprie competenze, si occupa della programmazione, del coordinamento e delle attivita` di indirizzo che saranno indicate in un programma annuale, concordato con lAmministrazione penitenziaria e con il Centro per la giustizia minorile e in accordo con gli istituti penitenziari. La legge prevede listituzione del Comitato regionale di coordinamento, composto da tutti i soggetti, pubblici e non, che agiscono nellambito penitenziario, che avra` funzioni consultive e propositive nei confronti della Giunta regionale. Il Comitato esercitera` inoltre attivita` di monitoraggio, promozione di conferenze sulla condizione penitenziaria, elaborazione di progetti di studio e ricerca. La legge esamina, inoltre, tutte le adempienze a favore dei detenuti ed ex detenuti: dalla tutela della salute allistruzione, prevedendo percorsi di educazione culturale, fisica e sanitaria; promuove il lavoro e la formazione professionale; prevede la realizzazione di iniziative culturali e ladozione di misure alternative alla detenzione. Gli Enti locali, in accordo con gli istituti penitenziari e con gli Uffici per lesecuzione penale esterna, progetteranno e gestiranno interventi di supporto alle famiglie specie per mantenere e rafforzare i legami dei detenuti con la propria famiglia, in particolare per tutelare il ruolo di genitori promuovendo colloqui in istituto con i figli minorenni. Sara` inoltre sostenuto finanziariamente, in via sperimentale per tre anni, il potenziamento quantitativo di educatori professionali e psicologi da destinare al supporto del personale in carico allAmministrazione penitenziaria e ai servizi minorili dellAmministrazione della giustizia. Promossi poi interventi di mediazione penale per adulti e progetti sperimentali di giustizia riparativa con attivita` gratuite a favore della collettivita` di persone in esecuzione penale esterna. Particolare attenzione viene riservata ai minori sottoposti a procedimento penale: per limitare il ricorso alle misure di detenzione, la Regione favorira` il loro inserimento nelle comunita`, una delle azioni a sostegno dei piu` giovani che saranno anche supportati dallUfficio per la mediazione penale minorile delle Marche, nella responsabilizzazione e nella riconciliazione con le loro vittime.