Nei giorni caldi della ripresa autunnale, tra riapertura delle fabbriche, preoccupazione sullo stato delleconomia del Paese e dibattiti (domani sara` ad Ancona la presidente di Confidustria Emma Marcegaglia), il sistema imprenditoriale marchigiano continua a tenere grazie al processo di sostegno alle imprese avviato dal piano delle attivita` produttive.
Lo afferma lassessore alle Attivita` produttive, Gianni Giaccaglia, secondo il quale in un contesto non facile, come sottolinea il segretario generale Marche Cgil, Gianni Venturi, la Regione, di concerto con forze sociali e il mondo imprenditoriale, ha attivato un percorso che permettera` al sistema produttivo marchigiano di guardare al futuro con prospettive di speranza. Il piano regionale, infatti, e` stato costruito puntando prevalentemente su innovazione, ricerca, internazionalizzazione e qualita` dei prodotti. Processo favorito dallattivazione di bandi specifici a sostegno di ricerca scientifica e innovazione che stanno gia` dando ottimi risultati.
Lesperienza marchigiana, per il sostegno alle piccole e medie imprese - dichiara lassessore - rappresenta un paradigma di comportamenti che ha attirato linteresse governativo, non a caso tra le azioni che si intendono finanziare a sostegno delle filiere produttive emerge quella relativa al supporto alle infrastrutture per il trasferimento tecnologico e alla introduzione di innovazione. Cio` in considerazione della difficolta`, spesso insormontabile, delle PMI a confrontarsi con il mondo della ricerca applicata e anche alla difficolta` di relazioni tra i diversi distretti/filiere produttive che spesso ignorano o trascurano la possibilita` di utilizzo di soluzioni tecnologiche prodotte per settori produttivi diversi.
Partendo dallesperienza marchigiana, il progetto e` costituire una rete nazionale di centri di certificazione, trasferimento tecnologico, ricerca applicata, laboratori di ricerca e in generale tutti gli altri attori di sostegno alle dinamiche dellinnovazione che, mantenendo la logica della specializzazione propria del profilo territoriale di riferimento, e quindi delleccellenza espressa dai singoli territori, sviluppi una vera e propria filiera per la ricerca applicata e linnovazione su tutto il territorio nazionale al fine di garantire alle imprese un profilo di servizi di qualita` almeno pari a quella dei nostri competitori.
In questottica continua Giaccaglia - ricordo che le esportazioni marchigiane a prezzi correnti, nel 2006, sono cresciute del 21,1 per cento rispetto al 2005. Il saldo della bilancia commerciale nel 2007 risulta attivo per le Marche e le esportazioni superano le importazioni di circa 5 mila milioni di euro, mentre il dato nazionale registra un saldo commerciale negativo per oltre 9 mila milioni di euro. Le Marche risultano la 4 regione per capacita` di esportare e quasi il 30% del valore della produzione marchigiana e` destinato allestero. Rispetto alla produzione, le importazioni rappresentano invece il 16,8%. Conferma del quadro positivo delle Marche, anche il livello di propensione allexport, espresso in termini di euro pro capite e pari a 7.541 euro, risulta piuttosto alta. Le Marche risultano la 6 regione per livello di propensione allexport.
|