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25/07/2008

GIORNATA DELLE MARCHE- SPACCA: FUSIONE “A CALDO” TRA LE MARCHE E L’AUSTRALIA, GIOVANI E ANZIANI INSIEME RINNOVANO LE SPERANZE

Dialetti fermani, ascolani, maceratesi, pesaresi si mescolano in maniera originale allinglese. Ma oggi si parla soprattutto marchigiano a Sydney, alla Baia di Leichardt, dove si e` tenuta la manifestazione conclusiva della Giornata delle Marche. La missione australiana, che ha visto la delegazione regionale impegnata in una serie di incontri istituzionali, economici e commerciali e nella Conferenza continentale delle Associazioni dei Marchigiani, fa parte di un progetto chiamato appunto Australia che e` stato reso possibile grazie a risorse economiche provenienti esclusivamente dall Unione Europea. Un vociare festoso e un clima familiare hanno caratterizzato i tanti momenti di aggregazione e incontro. Abbiamo sentito il calore sincero ha dichiarato il presidente Spacca gia` in viaggio di rientro per le Marche- e potuto comprendere cosa significhi stare lontano dalla propria patria. Ce` stata una fusione a caldo con i marchigiani che vivono qui da tanti anni e labbraccio non e` stato solo virtuale, ma reale. Un abbraccio sentito, desiderato, voluto fortemente e realizzato con tanta determinazione dalle Associazioni di Marchigiani in Australia. Perche` ci hanno detto : finalmente avete portato qui un pezzo della nostra regione che ci manca moltissimo e che noi purtroppo possiamo rivedere raramente. Straordinarie manifestazioni daffetto per la nostra vicinanza ha concluso il presidente - che porteremo nel cuore e che rivivremo a Fermo il prossimo 10 dicembre. Lo spettacolo, piu` che le iniziative in programma, lo hanno fatto quindi gli allegri marchigiani dAustralia, alle stelle per aver respirato per qualche giorno aria di casa. Si`, perche` anche dopo quarantanni qualcuno non si sente completamente cangurizzato, come ha ricordato scherzosamente un rappresentante delle associazioni dei Marchigiani. Le quattro Associazioni e la Federazione, infatti, sono attivissime per mantenere vivi i legami con le Marche, per valorizzare cultura e tradizioni della nostra regione che sentono di trasmettere come patrimonio ai giovani marchigiani dAustralia di terza generazione. E i giovani di oggi, al contrario di 50 anni fa, si fanno vanto di essere di origine italiana e marchigiana in particolare. Gia`, perche` in Australia attualmente essere italiano e` un valore aggiunto, ben sapendo quanto abbiamo contribuito allo sviluppo del Paese. A parlare e` Augusto Favi, uno che ce lha fatta. Originario di Corinaldo, vive a Wollongong dal 1961. Ha aperto una sua fabbrica di scambiatori di calore e impianti refrigeranti ma conserva da sempre la passione per larte, oltre che essere uno dei maggiori attivisti nellAssociazione e sponsor di iniziative culturali e scambi con le Marche. Favi che ha gia` donato una sua scultura in acciaio alla Regione Marche nel 2003, conservata a Palazzo Raffaello, oggi ha presentato al Presidente Gian Mario Spacca e allArcivescovo di Ancona-Osimo, Edoardo Menichelli unopera che andra` in dono a Papa Benedetto XVI: un Bastone Pastorale (vedi foto) realizzato in acciaio inossidabile, dorato a 24 carati e con opali australiani incastonati. Nella stessa occasione, insieme allArcivescovo Menichelli, il Presidente Spacca e` stato letteralmente inondato da un mare di ragazzi marchigiani, circa 400, arrivati a Sydney per la Giornata mondiale della Gioventu` e che si sono fermati per condividere con gli australiani di origine marchigiana i momenti della serata conclusiva. Sono stati loro i veri protagonisti dellevento, perche` hanno animato con la loro vivacita` la manifestazione alla quale hanno partecipato anche i parlamentari italo-australiani, tutti eletti nelle file del Centrodestra. I ragazzi marchigiani hanno ballato e cantato insieme ai giovani australiani e con gli anziani emigrati. E non sono mancati momenti di commozione e qualche lacrima quando tutti e 400 hanno intonato inaspettatamente lInno di Mameli dando il via poi ad un unico coro di 600 voci. Quindi l abbraccio finale e la promessa di rivedersi a Fermo, a dicembre. (ade)