La realizzazione dellampliamento della A14 puo` diventare un vero e proprio laboratorio a livello nazionale nel quale sperimentare le buone pratiche ambientali e, in presenza di risultati positivi, estendere ad altri progetti infrastrutturali le tecniche individuate.
Questo in sintesi, cio` che e` emerso dal seminario Terza corsia, buone pratiche ambientaliin corso , tenutosi oggi in Regione e organizzato dal Servizio Ambiente in collaborazione con la Societa` Autostrade per LItalia. Alliniziativa hanno preso parte anche numerosi amministratori degli enti locali interessati, tecnici, professionisti e docenti universitari.
Lazione ha spiegato lassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani- e` stata quella di individuare insieme Regione, Societa` Autostrade, Universita` Politecnica delle Marche, Arpam - strumenti dinamici di controllo degli effetti sullambiente e di utilizzare tecniche innovative, anche se ancora a livello sperimentale, per ridurre limpatto. Unazione anticipatrice a livello nazionale ha proseguito lassessore- messa in campo nella prima regione che si e` dotata di un Piano Energetico Ambientale e che va, in sostanza, nella stessa direzione: la riduzione delle emissioni in atmosfera, in linea con il protocollo di Kioto. Una visione di insieme, dunque, che offre un modello di intervento realistico e non teorico a dimostrazione del continuo interesse della Regione a colmare le carenze infrastrutturali non prescindendo dalla tutela dellAmbiente.
Lobiettivo prefissato e` stato, appunto, individuare, oltre alle ordinarie prescirizioni, strumenti innovativi utili a ridurre limpatto ambientale: limpiego di malte fotocataliche per la riduzione degli agenti inquinanti in atmosfera, il riutilizzo dei materiali demoliti e di scavo per la nuova pavimentazione, il rimboschimento e la creazione di veri e propri boschi urbani.
Di modello dal punto di vista amministrativo ha parlato anche lassessore regionale alle Infrastrutture, Loredana Pistelli: Lampliamento alla terza corsia fortemente voluto dalla Regione, significhera` non solo miglioramento dei collegamenti e sviluppo dei nostri territori, ma si configura anche come una modalita` nuova di lavoro sia tra assessorati regionali, sia in termini di partecipazione attiva degli enti locali che hanno trovato la disponibilita` della Societa` Autostrade ad accogliere le diverse esigenze. Un progetto caratterizzato anche dai tempi rapidi di definizione che potra` essere preso a modello per la realizzazione di altre opere viarie come la Fano-Grosseto,la Pedemontana o anche lUscita a Ovest ad Ancona.
Introducendo i lavori del seminario, il dirigente del Servizio Ambiente, Antonio Minetti ha parlato dellampliamento della terza corsia come di un progetto che declina perfettamente le tre parole dordine a cui punta la programmazione della Regione Marche: Infrastrutture, Innovazione e Ambiente-Paesaggio. In sostanza, ha aggiunto Minetti, il progetto dellampliamento della terza corsia da` la visione di insieme per applicare uno standard di prestazioni ad alto livello qualitativo. La stessa interazione e collaborazione tra soggetti istituzionali cosi` diversi ci da` la cifra di quanta innovazione si produrra` con questo progetto, soprattutto a livello di buone pratiche, sia amministrative che ambientali.
Franco Tolentino, di Autostrade per lItalia Spa, project manager del progetto ampliamento A14, ha illustrato le linee progettuali della terza corsia e gli interventi ambientali che saranno realizzati, sottolineando il grande sforzo progettuale per dare migliori condizioni di sicurezza e di sviluppo ed anche in termini economici ( 2 miliardi di euro lintero intervento). 171 km per un tratto, da Rimini a Pedaso, dove la vocazione turistica fa registrare aumenti di flusso veicolare. Cinque nuovi svincoli (tra i quali Marina di Montemarciano, Ancona Ovest, Porto S. Elpidio, Pesaro Centro) e lattraversamento di 39 comuni e 5 province. Sono stati gia` realizzati da marzo 2007, 37 km da Ancona sud a Porto Sant Elpidio e verranno costruite o ampliate complessivamente 10 gallerie con tecniche di costruzione innovative, senza bloccare o deviare il traffico. 84 i chilometri di barriere antirumore, 5 milioni i metri quadrati di pavimentazione drenante e fonoassorbente per un miglior confort di viaggio e labbattimento dellinquinamento acustico; per la riduzione di inquinanti dellaria, luso di vernici fotocatalitiche in fase di verifica con lUniversita` Politecnica. Il rimboschimento prevede 247 chilometri di filari alberati, 31 mila piantumazioni, vale a dire il triplo degli alberi che saranno abbattuti per la costruzione del nuovo fondo stradale. Il riutilizzo di materiale da demolizione sara` quasi del 60%, vale a dire 7 milioni di metri cubi su un totale di 11 milioni di conglomerati bituminosi e materiale proveniente dagli scavi.
Fondamentale per verificare le soluzioni di riduzione dellimpatto ambientale sara` il sistema di monitoraggio, definito col contributo importante dellARPAM. Come ha spiegato il direttore Gisberto Paoloni, e` stato pensato per disporre di uno strumento dinamico di controllo degli effetti sulle matrici ambientali, esteso nel tempo,anche dopo la realizzazione dellampliamento.
Lutilizzo di malte foto-catalitiche e` stato illustrato da Lorenzo Antonelli del Servizio Ambiente della Regione. E una tecnica sperimentale gia` suggerita dal Ministero dellAmbiente nelle Linee Guida del 2004, ma nessuna Regione aveva ancora raccolto lindicazione con forza prescrittiva. I meccanismi della fotocatalisi sfruttano in pratica le capacita` antinquinamento ed antibatteriche del biossido di titanio. Antonelli ha quindi annunciato che e` stata gia` avviata la prima fase della sperimentazione nel tratto Ancona Nord Senigallia, dove sono state gia` posizionate, da quattro mesi, apparecchiature di rilevamento degli inquinanti.
I boschi urbani e` stato un altro argomento che ha suscitato molto interesse e che e` stato illustrato da Antonio Minetti: la riforestazione con piante autoctone nellambito del territorio marchigiano, e` stata pensata in aggiunta alle prescrizioni gia` previste dalla legge forestale, ed oltre alle tecniche consolidate di utilizzo del verde per lassorbimento di carbonio. Vi sara`, inoltre, la possibilita` di ridurre il rumore e limpatto paesaggistico. E molto importante il contributo in termini di assorbimento di CO2, quindi in linea con gli adempimenti del Protocollo di Kioto. Una prescrizione che rappresenta unoccasione storica per realizzare, grazie allimpegno della Societa` Autostrade, una serie di boschi urbani che potranno migliorare lambiente e il paesaggio della fascia costiera marchigiana.
Maurizio Bocci,dellUniversita` Politecnica delle Marche, ha illustrato limportanza del riciclaggio dei materiali. Con riferimento al cantiere terza corsia gia` avviato, ha illustrato la tecnica della stabilizzazione a calce che dovrebbe consentire lallargamento del corpo stradale utilizzando esclusivamente il materiale proveniente dagli scavi. Per quanto riguarda la pavimentazione ha ampiamente descritto la tecnica di stabilizzazione con cemento schiumato o in alternativa emulsione bituminosa che consentira` di riciclare, proprio nel tratto Ancona Sud- Civitanova, circa 100.000 metri cubi di conglomerato bituminoso della vecchia pavimentazione. (ade)
|