Escludere gli OGM dalle produzioni del Libro verde sullAgricoltura di qualita`; stabilire chiare sanzioni verso i produttori di OGM e una moratoria su specifiche colture; lavorare con i consumatori e gli agricoltori per identificare, con unetichetta comune, le produzioni OGM-free; preservare la biodiversita` evitando la contaminazione da OGM; adottare, a livello regionale, misure in materia di coesistenza di coltivazioni. Queste le richieste inserite nella Dichiarazione finale della VI Conferenza ministeriale della Rete delle Regioni dEuropa libera da OGM, che si e` svolta a Bilbao il 24 e 25 aprile e a cui ha partecipato il vice presidente e assessore allAgricoltura, Paolo Petrini.
E` stato un importante e proficuo momento di confronto con le altre regioni europee ha detto Petrini - che ha consentito di verificare come la politica agricola della Regione Marche, improntata alla qualita` delle produzioni, nel rispetto dellambiente e della biodiversita`, risulti coerente con la tendenza europea in materia agricola.
A Bilbao e` stato ribadito che la maggioranza dei consumatori (80%) e` contraria al consumo di alimenti contenenti OGM e che luso di organismi geneticamente modificati e` espressione di una tecnologia che costringe gli altri agricoltori, specie quelli dediti allagricoltura biologica, a difendersi da un contesto da loro non voluto e fonte di costose attivita` di monitoraggio e controllo per le amministrazioni pubbliche .
Gli OGM dichiara Petrini - fanno perdere competitivita` allattuale agricoltura europea che invece predilige un modello di agricoltura vivo, sociale e sostenibile, che genera economia locale e che consente agli agricoltori di essere pienamente responsabili verso i consumatori delle loro produzioni.
In questo contesto, lesperienza delle regioni italiane e` stata molto apprezzata a livello europeo, anche in riferimento alla posizione nei confronti degli OGM. E` infatti emerso che lapproccio verso gli OGM non e` ideologico, ma supportato da coerenti analisi tecniche ed economiche volte a salvaguardare le produzioni tipiche, di qualita` e biologiche: obiettivi che la Regione Marche ha gia` fissato con la legge regionale n. 5 del 2004 e che continua a perseguire.
Anche a livello comunitario si stanno portando avanti azioni quali: strumenti legislativi per contrastare gli OGM (considerando regole di coesistenza molto restrittive, tali da rendere molto difficile o vietata la coltivazione degli OGM nelle aree agricole, con particolare riferimento alle aree ad alto valore naturale per la salvaguardia della biodiversita`); strumenti per lidentificazione e il controllo delle produzioni, la cosiddetta tracciabilita`: E` il caso della Germania spiega Petrini dove entrera` in vigore dal 1 maggio 2008 una nuova legge per una etichettatura positiva anche su carne latte e uova. Modello, questo, che durante la Conferenza e` stato indicato come riferimento. Va poi ricordato che a livello regionale abbiamo gia` operativo il marchio `QM Qualimarche che e` gia` garanzia di assenza di utilizzo di OGM.
A Bilbao e` stato commentato il recente rapporto della UE sulla Politica Agricola Comune (PAC) denominato Controllo medico delle PAC: Sono emersi dubbi ha spiegato il vicepresidente circa la possibilita` di raggiungere un modello di agricoltura multifunzionale che protegga lambiente. Questo modello, che sembra infatti privilegiare la produttivita`, generando labbandono dellattivita` agricola da parte dei piccoli coltivatori, ritengo possa essere corretto con il previsto nuovo processo di codecisione che interessera` anche il Parlamento europeo.
Nel corso della Conferenza, Petrini ha inoltre candidato la Regione Marche ad affiancare la Regione Toscana per coordinare il gruppo di lavoro Normativa per la protezione delle cotivazioni OGM-free; gli altri gruppi di lavoro costituiti riguardano le sementi (coordinato da Umbria e Pays de la Loire), letichettatuta (coordinato da Alta Austria e Paesi Baschi), i mangimi (coordinato da Bretagna e Asturia). (s.g.)
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