La Giunta regionale ha proposto al ministero delle Politiche Agricole e Forestali la dichiarazione dello stato di crisi di mercato per il settore del coniglio da carne su tutto il territorio delle Marche. Analoga richiesta e` gia` stata avanzata dal Veneto, dove e` concentrata la maggiore produzione cunicola nazionale. La Regione Marche ha preso atto delle difficolta` economiche nelle quali versano le imprese agricole marchigiane che allevano il coniglio da carne. Ha chiesto, pertanto, al ministero, lattivazione del fondo per le crisi di mercato, al fine di favorire la ripresa economica e produttiva delle aziende marchigiane. Come illustrato dallassessore regionale allAgricoltura, le misure e le azione specifiche saranno attuate successivamente allottenimento del parere di compatibilita` con gli orientamenti comunitari in materia di aiuti di stato nel settore agricolo. La situazione economica generale, il radicale mutamento degli stili di vita e di consumo dei prodotti alimentari, da parte delle famiglie italiane, oltre alla scarsa propensione allacquisto di alimenti freschi viene spiegato nella delibera adottata hanno determinato importanti cambiamenti nellimpostazione produttiva delle principali filiere agroalimentari marchigiane. A partire dal 2007, il settore dellallevamento del coniglio da carne, che annovera nelle Marche unimportante realta` produttiva nazionale, soffre di una profonda crisi di mercato, con perdite stimate di 0,33 euro per ogni chilogrammo di carne, a fronte di costi di produzione incrementati del 40 per cento. Una situazione che non consente la renumerazione dei fattori produttivi e neanche un minimo di redditivita` per gli allevatori. Il settore, in definitiva, attraversa una fase congiunturale negativa a ciclo lungo, senza precedenti, con pesanti effetti sui conti delle aziende che hanno ormai superato la soglia fisiologica dallarme, associata alle normali oscillazioni dei prezzi alla vendita.
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