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04/04/2008

TUTELA E VALORIZZAZIONE DEI BENI CULTURALI ECCLESIASTICI NELLE MARCHE - DAL CONVEGNO DI ANCONA, FORTE L'ESIGENZA DI COLLABORAZIONE TRA CHIESA E ISTITUZIONI

Duemila chiese e centinaia di migliaia di oggetti darte religiosa. Un ricchissimo patrimonio diffuso in tutto il territorio regionale. Sono i beni culturali ecclesiastici nelle Marche. Come tutelarli e valorizzarli e` il quesito su cui si e` incentrato il convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Marchigiana (CEM), questa mattina ad Ancona, allIstituto Teologico Marchigiano, alla presenza, tra gli altri, dellassessore regionale alla Cultura, Luigi Minardi, e del presidente della CEM, monsignor Luigi Conti. Lassessore Minardi ha ribadito il vivo interesse da parte della Regione per questo argomento e ha ricordato quanto siano speciali le Marche per il numero elevato di beni culturali che posseggono. Il rischio da evitare, di fronte a questa grande diffusione ed eterogeneita`, e` la semplificazione: necessaria invece una visione unitaria del sistema, nella consapevolezza che tanto e` stato fatto ma che ce` ancora tanto da fare. Negli ultimi trenta anni, come ha detto Minardi, sono stati compiuti grossi passi avanti nel recupero dei beni culturali: un progresso favorito anche dallo sviluppo economico regionale e che ha coinciso in un certo modo anche con il recupero di un senso di appartenenza e di indentita`; a questo punto occorre garantire la piena fruizione e luso dei beni, condizioni che ne rendono piu` agevole la conservazione e valorizzazione. Monsignor Luigi Conti ha insistito sulla necessita` di salvaguardare il concetto per cui i beni culturali ecclesiastici sono innanzitutto beni di culto, e percio` la loro fruizione puo` essere consentita solo nel rispetto della loro destinazione religiosa. Punto essenziale su cui tutti gli intervenuti sono convenuti e` la necessita` di collaborare tra istituzioni civili e religiose per la tutela e la valorizzazione dei beni culturali ecclesiastici. Lassessore alla Cultura ha detto che e` importante fare sistema, unire le forze, lavorare insieme tra piu` soggetti, civili e religiosi. Lemergenza terremoto del 97 ha rappresentato un momento dove si e` potuto sperimentare in maniera proficua la collaborazione. La Regione, in generale, nel settore dei beni culturali, sta portando avanti questa linea che chiama a raccolta tutti i soggetti coinvolti attorno a ununica cabina di regia, per individuare linee di intervento coerenti, capaci di indirizzare al meglio le risorse disponibili. Al convegno sono intervenuti come relatori anche monsignor Armando Trasarti, vescovo di Fano, Cagli, Fossombrone e Pergola; Paolo Carini della Direzione regionale per i beni culturali delle Marche; don Stefano Russo, direttore dellUfficio nazionale Beni culturali ecclesiastici della CEI; don Giorgio Carini, incaricato per i Beni culturali della CEM; il professor Giorgio Feliciani, ordinario di Diritto Canonico allUniversita` Cattolica del S. Cuore di Milano; lavvocato Simone Longhi, segretario dellOsservatorio giuridico-legislativo della Regione ecclesiastica Marche.