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04/01/2008

PETRINI SUL BLOCCO UNILATERALE CROATO DELLA PESCA IN ADRIATICO

La situazione e` complicata e resa difficile perche` al momento non si e` ancora insediato il nuovo governo croato. Non ce` quindi un interlocutore ufficiale con cui condurre trattative formali. La nostra ambasciata a Zagabria sta tuttavia lavorando informalmente alla questione. Siamo in attesa della seduta del Parlamento croato in calendario per l11 gennaio prossimo, per poter giungere a unintesa formale. Relativamente alla notizia del peschereccio fermato, stamattina rilasciato dietro ammenda, invece si e` appurato che questo era entrato nelle acque territoriali croate. La vicenda e` percio` diversa dai problemi relativi alla zona di protezione ecologica avviata unilateralmente dalla Croazia. Informalmente il ministero ha rassicurato le marinerie di continuare la loro attivita` pur invitandoli a prestare attenzione, piu` di prima, a non sconfinare nelle acque territoriali croate. Commenta cosi` lassessore regionale alla Pesca Marittima, Paolo Petrini, levoluzione della vicenda legata allavvio dal primo gennaio di questanno di una zona di protezione ittico ambientale in Adriatico. Come sottolineato gia` da Petrini nella nota indirizzata nei giorni scorsi al ministro De Castro, listituzione della zona di protezione ecologica, avvenuta formalmente nel 2003, e` entrata in vigore il primo gennaio 2008, e non si limita alle sole acque territoriali croate, bensi` si estende fino a meta` Adriatico ed oltre. Acque dove per tradizione secolare si recano i nostri pescatori a causa della particolare conformazione del mare Adriatico. Per questo lAssessore aveva lanciato lallarme al Ministro prima del fatidico primo gennaio, affinche` vi fosse un intervento sia presso lUnione Europea sia nei rapporti bilaterali tra Italia e Croazia, per arrivare a una moratoria nella applicazione della misura. Listituzione della zona di tutela croata avvertiva Petrini nella lettera a De Castro - vietata ai nostri pescatori, ove attuata con lattuale delimitazione andrebbe ad incidere pesantemente sul settore della pesca italiana mettendo in ginocchio un intero comparto che vive una prolungata e grave crisi. Vista la rilevanza della situazione creatasi e per seguirne gli sviluppi, Petrini e` in queste ore in costante contatto con gli uffici della Direzione generale della Pesca Marittima e Acquacoltura del Ministero mentre sembra probabile un intervento della Farnesina, visti i riflessi internazionali legati alla vicenda. Intanto LUE avrebbe intimato a Zagabria di non applicare il progetto di riserva marina in Adriatico, per evitare conseguenze negative sul negoziato per l'adesione allUnione stessa. Bruxelles sosterrebbe la necessita` di trovare una soluzione comune non appena entrera` in carica il nuovo governo croato.(f.b.)