Nel sistema di Protezione Civile occorre fare un salto di qualita` generale: va bene coordinare meglio le istituzioni e gli enti locali fra loro, ma soprattutto bisogna far sentire il cittadino stesso, primo attore di questo sistema e farlo partecipare direttamente. E quanto ha sostenuto al convegno di Ancona Pianificazione comunale e intercomunale di Protezione Civile, nellambito della manifestazione nazionale Codice Rosso, il Presidente Gian Mario Spacca, invocando cosi` una piccola grande rivoluzione dentro la riforma, in essere, delle leggi che ne regolano il funzionamento.
Nelloccasione, prima della premiazione del sen. Zamberletti, pioniere e fondatore del sistema italiano di Protezione Civile, con moderatore il direttore del Dipartimento Politiche di Sicurezza della Regione Marche, Roberto Oreficini Rosi, si e` dibattuta anzitutto la legge 225 che prevede nella sua riforma una nuova figura di sindaco, come primo presidio dello Stato sul territorio (in tal senso sono intervenuti Fabio Sturani per lAnci nazionale, il sindaco di Numana Bilo` che ha ricordato le emergenze affrontate sul Conero e il responsabile dellUnione dei Comuni della Vallesina).
Una figura, quella del sindaco, che non piu` puo` ma deve ha sottolineato il capo dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso dotarsi di un sistema locale di Protezione Civile, non importa come organizzato ma pronto a mettersi a servizio del sistema nazionale, verticizzato secondo i criteri che soli possono affrontare e dare risposte alle emergenze piu` gravi. E ne abbiamo avute tante, in questi ultimi anni ha detto Bertolaso attendendo purtroppo un coordinamento maggiore fra i nostri responsabili e le autorita` politiche e per velocizzare soprattutto la burocrazia che frena loperativita` e il sostegno: come la necessita` di avere piu` risorse fra organico e mezzi.
Oltre al fatto culturale e formativo di coinvolgere il primo vero attore di ogni emergenza di Protezione Civile, il cittadino ha concluso Spacca bisogna realizzare un sistema piu` ampio che espanda la responsabilita` agli enti locali con una task force centrale nazionale che ha il compito di omogeneizzare gli interventi. Infine, intervenire sulle procedure, e in questo e` stato raccolto lappello gia` dalla prossima conferenza delle Regioni e da quella Stato-Regioni, affinche` la catena del comando trovi fertili terreni per trasferirvi, presto e efficacemente, ogni operativita`.
Le Marche, e` stato infine ricordato, si sono distinte per la loro organizzazione ed esperienza gia` dagli ultimi interventi per gli incendi estivi di Ascoli Piceno dove i vigili del Fuoco per primi si sono dimostrati lanello forte della catena dei soccorsi di Protezione Civile.
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