E stata inaugurata oggi nel piazzale della facolta` di Ingegneria di Ancona, a Montedago, la mostra Terremoti dItalia, organizzata dalla Protezione Civile: sara` visitabile fino a meta` gennaio con orario 9-18, tutti i giorni feriali.
Particolarmente significativa lambientazione: una Stanza sismica riproduce la sensazione di essere al quinto piano di un edificio durante la scossa di Colfiorito (1997) superiore al sesto grado della scala percalli e poi a quella leggermente piu` forte dellIrpinia (1980) facendo vibrare e oscillare il pavimento con sopra una ventina di persone.
Una sensazione che ci fa sentire il disagio, un monito cui si deve far fronte pero` attraverso lesperienza ha detto Bertolaso, presente al taglio del nastro. Poi, un suggestivo plastico riproduce diversi edifici di una Citta` sismica. Anchesso sottoposto a forti scosse riprodotte artificialmente, mostra chiaramente la differenza fra case, strade e ponti costruiti con criteri antisismici e no. La differenza e` ciclopica e i danni tangibili, con modellini di camion e auto che si rovesciano sotto gli occhi di tutti.
Le scolaresche presenti, studenti sia delle classi del liceo Scientifico Galilei che allievi dei vari corsi universitari, hanno seguito le spiegazioni scientifiche del prof. Mauro Dolce, della Protezione Civile, direttore dellUfficio Rischio Sismico.
Una lezione interessante e ricca di contenuti e di esempi pratici, che ha permesso a un folto pubblico, in visita, di sentire e vedere il terremoto. Infatti nella mostra itinerante, che e` gia` stata a Foligno e dopo altre sei tappe si concludera` a Messina in occasione del centenario dello spaventoso terremoto accaduto nel 1908, sono proiettati filmati depoca dellIstituto Luce e della Teca Rai, oltre ai telegiornali delle giornate piu` significative; inoltre sono esposti documenti, planimetrie, fotografie e soprattutto cartoline e manifesti dappello e richieste daiuti e fondi, che vanno da quella antica data ai piu` recenti fenomeni sismici: Senigallia 1930, Belice 1968, Irpinia 1980, Marche e Umbria nel 1997, etc
Ancona, come gli altri sfortunati posti, non dimentica i suoi morti e i suoi danni: molti dei visitatori, curiosi, tecnici e politici, hanno sfilato davanti a quelle immagini in silenzio, ricordando come ci si sente inermi davanti a un flagello simile. Ma anche guardando con rinnovata speranza agli esempi tangibili di soccorso, sostegno e solidarieta` che sono la piu` utile e concreta azione di contrasto ad ogni terremoto.
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