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05/12/2007

UN SISTEMA INTEGRATO PER MIGLIORARE LE CONDIZIONI DI VITA DEI DETENUTI, LA PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA

Migliorare le condizioni di vita dei detenuti, sviluppare le opportunita` di reinserimento sociale degli ex reclusi e consolidare i percorsi rieducativi dei minorenni autori di reato: sono gli obiettivi della proposta di legge presentata dalla Giunta regionale per un sistema integrato degli interventi a favore dei soggetti adulti e minorenni sottoposti a provvedimenti dellautorita` giudiziaria e a favore degli ex detenuti. Prendendo spunto dalle principali leggi nazionali in materia, il provvedimento e` mirato a riordinare e mettere a sistema i servizi pubblici e del privato sociale presenti sul territorio regionale. La proposta stessa, infatti, e` frutto di un lavoro sinergico che ha coinvolto un insieme di forze: servizi regionali, amministrazione penitenziaria, Centro di giustizia minorile, enti locali, privato sociale, centri per limpiego, sistema scolastico ed esperti del settore. Un tavolo concertato, nel rispetto delle reciproche competenze, dove e` stata definita unorganizzazione del sistema territoriale integrato a tutela delle persone coinvolte, per migliorare le loro condizioni attraverso il recupero delle qualita` individuali e lo sviluppo della consapevolezza della dignita`. La realta` dei cittadini detenuti e` ancora poco nota, considera lassessore ai Servizi Sociali della Regione, Marco Amagliani: Non si parla di carcere e detenuti - circa 55 mila nel Paese, 938 dei quali reclusi nei sei istituti marchigiani se non per evasioni o rivolte. Il vissuto quotidiano, sia dei reclusi che del personale a loro addetto, come agenti di polizia penitenziaria, educatori, medici, infermieri o amministrativi, sfugge in gran parte allattenzione dei cittadini. Sfugge, a volte, anche agli eletti nelle istituzioni, che pure sono tenuti a governare, ciascuno nellambito delle proprie competenze, anche la condizione penitenziaria e post penitenziaria. Una scarsa attenzione al fenomeno che rende difficile il controllo del rispetto della legge e dei diritti delle persone sottoposte a misure restrittive della liberta` personale. Da queste considerazioni ha preso avvio il necessario riordino del sistema nella nostra regione con questa importante proposta di legge. Il Comitato regionale di coordinamento, composto da tutti i soggetti, pubblici e non, che agiscono nellambito penitenziario, avra` funzioni consultive e propositive nei confronti della Giunta regionale per lattuazione degli interventi. Verra` convocato almeno quattro volte lanno e, nel corso della legislatura, esercitera` attivita` di monitoraggio, promozione di conferenze sulla condizione penitenziaria e di modelli operativi di rete, elaborazione di progetti di studio e ricerca. La legge proposta esamina, inoltre, tutte le adempienze a favore dei detenuti ed ex detenuti: dalla tutela della salute allistruzione, prevedendo percorsi di educazione culturale, fisica e sanitaria; promuove il lavoro e la formazione professionale, prevede la realizzazione di iniziative culturali e ladozione di misure alternative alla detenzione. Gli enti locali, dintesa con gli istituti penitenziari e con gli Uffici per lesecuzione penale esterna, creeranno inoltre interventi di supporto alle famiglie, in particolare a tutela del ruolo genitoriale promuovendo colloqui in istituto con i figli minorenni. In via sperimentale, infine, verra` sostenuto finanziariamente per tre anni il potenziamento quantitativo di educatori professionali e psicologi da destinare al supporto del personale in carico allAmministrazione penitenziaria e ai servizi minorili dellAmministrazione della giustizia; verranno poi promossi interventi di mediazione penale per adulti e realizzati progetti sperimentali di giustizia riparativa con attivita` gratuite a favore della collettivita` di persone in esecuzione penale esterna.