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04/12/2007

A SENIGALLIA PRESENTATO LO STUDIO SUI TERREMOTI

Tramutare le esperienze negative in situazioni e strumenti di crescita. Studiare i terremoti del passato, per capire quali danni puo` effettuare oggi un sisma. Questo e` stato il messaggio espresso da tutti i relatori durante la presentazione, alla sala San Rocco di Senigallia, degli Scenari di pericolosita` sismica della fascia costiera marchigiana - La microzonazione sismica di Senigallia, pubblicazione che affronta, in maniera scientifica, il rischio sismico. La microzonazione sismica e` uno strumento indispensabile per la riduzione del rischio terremoti. Uno studio che ha avuto inizio con il sisma del 97 (che ha colpito le Marche e lUmbria), coinvolgendo i territori di Fabriano, Cagli, Offida, Serra de Conti, Treia ed ora anche la fascia costiera senigalliese. Presenti allillustrazione, tra gli altri, il sindaco del Comune di Senigallia, Luana Angeloni, il presidente della Provincia di Ancona, Patrizia Casagrande, il direttore dellIstituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), Enzo Boschi e il direttore Valutazione, Prevenzione e Mitigazione del rischio sismico del dipartimento della Protezione Civile, Mauro Dolce. Moderatore e` stato il direttore del dipartimento per le Politiche integrate di sicurezza e per la Protezione Civile della Regione Marche, Roberto Oreficini Rosi. Lo studio ha introdotto due novita`. La prima e` quella di aver calibrato le ricerche sulla sorgente sismica responsabile del terremoto avvenuto a Senigallia nel 30, prendendo a campione possibili eventi lungo la fascia costiera. Si e` calcolato lo scenario di scuotimento in base alle ipotesi disponibili di faglia sismogenetica per tutta la costa marchigiana. La seconda, invece, e` di aver effettuato misure di vibrazione ambientale su edifici rappresentati dalle principali categorie tipologiche per individuare possibili fenomeni di risonanza. Gli studi svolti hanno preso in esame le sorgenti sismologiche, le indagini geofisiche con le registrazioni delle scosse sismiche, il modello tridimensionale della propagazione del sisma e le caratteristiche dinamiche degli edifici. Dopo il terremoto che ha colpito la scuola di San Giuliano di Puglia ha detto Boschi, durante il suo intervento si e` realizzata una legge che rappresenta una mappa delle aree a rischio sismico, identifica i criteri per poter edificare in queste aree e istituisce un ufficio allinterno del dipartimento nazionale della Protezione civile che valuta la tipologia delle costruzioni per la riduzione del rischio. Questa pubblicazione giunge a coronamento di una convenzione triennale voluta dalla Regione Marche e completata sotto legida dellIngv da un pool di universita` e centri di ricerca. (a.f.)