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05/06/2007

IL RAPPORTO FINALE SU RAFFINERIA API E SVILUPPO STRATEGICO ALTERNATIVO. AMAGLIANI: GLI ESITI DELLO STUDIO CONFERMANO BONTA' DELLE INIZIATIVE INTRAPRESE

Riduzione progressiva della raffinazione petrolifera in uno scenario a medio-lungo termine e accelerazione delle azioni di bonifica dei suoli. Sono le prime due considerazioni finali che emergono dal rapporto-studio sullo sviluppo strategico alternativo dellarea API, stilato da un gruppo di esperti e che ha visto ieri la presa datto da parte della giunta regionale nella consueta seduta settimanale. La Regione Marche, sulla base di una risoluzione del Consiglio regionale del luglio 2004 in cui si chiedeva un piano industriale strategico che configuri il sito API sempre piu` come polo energetico ambientalmente avanzato anziche` raffineria tradizionale e di un accordo con la Provincia di Ancona e Comune di Falconara Marittima, aveva infatti affidato uno studio che approfondisse tutti i fattori: ambientale-energetico, sanitario, economico sociale e occupazionale. Per questo hanno lavorato al Rapporto esperti come Edo Ronchi (ex ministro dellAmbiente); Tiziano Treu, docente e ex ministro del Lavoro, Fabio Polonara del Dipartimento di Energia della Politecnica delle Marche; Giovanni Marsili (Istituto superiore di sanita`), Patrizio Bianchi ( rettore Universita` di Ferrara), Stefano Pareglio ( Universita` Cattolica), Vinicio Bottacchiari (direttore di Sviluppumbria) e Sergio Morichi (Ernst & Young) . Tutti gli esperti ha spiegato lassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani - sono arrivati alla conclusione che sara` opportuno un patto integrato complesso che passi attraverso il risanamento e la riqualificazione del territorio per ridurre lattuale impatto delle attivita` che si svolgono in questo sito e arrivare alla loro conversione in polo energetico di fonti rinnovabili che tuteli sviluppo, salute e qualita` delloccupazione, applicando funzioni produttive, di ricerca e di partenariato industriale. Lo studio del resto conferma la validita` di molte iniziative gia` intraprese dalla Regione attraverso il Piano Energetico Ambientale che e` quindi perfettamente coerente con tali studi, come per esempio la costituzione di un societa` mista per lattuazione degli interventi di cogenerazione distribuita, che non e` altro che il terzo asse del Pear. Un suggello ulteriore, quindi, alla bonta` delle scelte condotte sin qui dalla Regione in materia di fonti energetiche rinnovabili in alternativa alle fossili. Uno studio corposo di novanta pagine che sintetizza nelle conclusioni nove azioni su cui puntare. Oltre alle gia` citate, la riduzione dei rischi idrogeologici nel tratto terminale dellEsino; linterramento dei serbatoi di stoccaggio; la realizzazione dellassetto operativo chiamato isola elettrica gia` previsto dalla Concessione ma mai implementato; impianto IGCC tendenzialmente riconvertito a metano; una centrale innovativa ad idrogeno e lintroduzione di modalita` innovative di trasformazione degli oli vegetali in biodiesel di seconda generazione, utilizzando processi integrabili con quelli di raffineria. (ade)