Ricerche per lArea ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale (AERCA) di Ancona, Falconara e Bassa Valle dellEsino: il Progetto, che parte dallarea ad alto rischio, punta a interessare in maniera piu` complessiva il territorio regionale, e` stato presentato in Regione dal presidente Gian Mario Spacca, dal Rettore Marco Pacetti e dallassessore Marco Amagliani.
Il Presidente ha spiegato che la Ricerca si e` resa possibile da unIntesa siglata da Regione, Ministero per lAmbiente e Universita`, che, attraverso lutilizzazione di fondi CIPE, assegna 1.450 milioni di euro, destinati a raddoppiarsi se si considera che, con il meccanismo del coofinanziamento, si aggiungono risorse dellUniversita` e dei Privati.
Un Progetto importante che evidenzia lottimo rapporto che esiste con il Ministero dellAmbiente, insieme al quale la Regione e` riuscita a sboccare risorse che altrimenti sarebbero state destinate ad altri territori, ha sottolineato il presidente.
Una ricerca che sicuramente rientra, ha detto, tra quelle che hanno ottenuto il maggior importo finanziario per lUniversita` Politecnica delle Marche.
Il programma di ricerca si articola in sei progetti, che avranno la durata di 18 mesi.
In particolare, i primi due, riguardano la qualita` dellaria, come si comprende argomento centrale per esercitare un monitoraggio nellarea ad alto rischio. Ma prevede anche soluzioni tecniche volte ad abbassare le criticita`, attraverso, ad esempio, listituzione di sistemi anche ridotti: piccole caldaie, per intenderci, che, oltre a produrre acqua calda siano in grado di fornire anche energia elettrica pulita. Caldaie, i cui prototipi in via sperimentale, verranno inizialmente realizzate e impiantate in condomini dellarea di Falconara, Chiaravalle, Jesi.
Lintero meccanismo e` particolarmente interessante perche` punta a coinvolgere direttamente industrie marchigiane, che gia` sono leader nel settore della produzione di energie rinnovabili, in particolare fotovoltaico e energia solare, conosciute e apprezzate in tutto il mondo, come la Merloni-Termo-Sanitari, impegnata nella realizzazione dei pannelli solari del Villaggio olimpico di Pechino. La stessa API sara` sede di sperimentazione di una cella a combustibile alimentata con lidrogeno prodotto dalla stessa Raffineria che, al momento, e` destinato a disperdersi.
Ce` una coerenza di comportamenti della Regione ha detto lassessore Amagliani che parte dalla dichiarazione dellarea ad elevato rischio, dal Piano di Risanamento di quellarea, al PEAR: possiamo, quindi, utilizzare questo percorso per favorire in tutta la regione una politica seriamente rispettosa dellambiente.
Il Progetto e` stato illustrato dal Rettore Pacetti, che e` intervenuto sugli aspetti piu` squisitamente tecnici. La ricerca si articolera` seguendo due linee principali. Lo sviluppo di modellistica per la descrizione delle dinamiche atmosferiche su mesoscala, sia per la valutazione e la previsione dellinquinamento atmosferico, che per la valutazione dei cambiamenti climatici su scala regionale. Seconda linea: lo sviluppo di macchine e sistemi di generazione distribuita di energia elettrica in cogenerazione e rigenerazione utilizzando bio-combustibili prodotti dallagricoltura regionale. LUniversita` seguira` un approccio interdisciplinare, coinvolgendo diversi dipartimenti.
Il presidente ha sottolineato che questo lavoro rientra appieno nello spirito del PEAR che persegue tre obiettivi principali: risparmio energetico; produzione energie rinnovabili; produzione attraverso impianti di cogenerazione. In questo caso viene enfatizzato il secondo obiettivo, con una forte valenza di innovazione tecnologica. (e.r.)
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