Costruire uno sviluppo possibile è limpegno della Regione Marche verso iniziative di cooperazione internazionale in Eritrea. Un progetto in pieno svolgimento che è stato presentato stamattina nella sede regionale dallassessore Bilancio e Trasporti, Pietro Marcolini, dal responsabile della Cooperazione internazionale, Marco Bellardi, dal direttore di Iscos Marche, Fausto Mazzieri, dal presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi. Presente anche il professor Coppa dellUniversità La Sapienza di Roma che ha mostrato le scoperte archeologiche avvenute nellarea di Buya.
Denominato Miglioramento della sicurezza agricola e della produzione alimentare nellarea di Buya in Eritrea, il progetto - che ha preso avvio da una nota del Presidente Spacca allAmbasciatore dItalia è stato promosso dalla Regione Marche e attuato da Iscos Marche Onlus (Istituto sindacale di Cooperazione allo sviluppo), con la partecipazione finanziaria della Provincia di Macerata, del Comune di Ancona, Cciaa di Ancona, Comune di Macerata, Multiservizi Spa, Consorzio del Tennacola, Banca delle Marche, Femca Cisl.
Un progetto basato sulla condivisione degli interventi con azioni di cosviluppo: Siamo molto soddisfatti ha dichiarato lassessore Marcolini di questo progetto di cooperazione avviato sette anni fa nel rispetto delle tradizioni locali senza forzature o intromissioni. Un progetto basato su un rapporto di grande collaborazione e franchezza con le autorità locali che vuole migliorare le condizioni di vita delle popolazioni che vivono in uno dei luoghi più inospitali della terra dove siccità e malattie portano morte e sofferenza. Con tanta buona volontà e un po di risorse di tutte le forze coinvolte abbiamo ottenuto grandi risultati oggi ben visibili.
Tra le priorità del progetto, quelle di migliorare la sicurezza alimentare, ottimizzare lo sfruttamento e luso delle risorse idriche, incrementare la superficie coltivabile, promuovere nuove attività produttive. Per questo sono state attivati una serie di interventi come lavori di sbancamento del letto fluviale, la costruzione di barriere in gabbioni di acciaio, lassegnazione alle famiglie di appezzamenti terrieri e la distribuzione agli agricoltori e ai pastori di sementi selezionate e attrezzi agricoli. E stato poi realizzato un mulino per la molitura di cereali e, col contributo in particolare della provincia di Macerata, è stato realizzato il modulo sanitario per le emergenza MAPI-H, che, a pieno regime contribuirà a risolvere i più importanti problemi di emergenza sanitaria, fornendo alla popolazione, donne e bambini in particolare, i presidi essenziali.
I benefici dellintervento sono stati notevoli: al deserto della Dancalia è stata sottratta unarea di oltre 300 ettari; per la prima volta questanno dopo la stagione delle piogge, la piana di Watten, estesa oltre 200 ettari, ha potuto produrre mais e sorgo in quantità per circa 400 famiglie; la presenza del mulino ha azzerato il tempo, e la fatica, che occorreva per macinare le granaglie a circa 80 chilometri da Buya. Linsieme della attività promosse dal progetto, inoltre, sta favorendo laggregazione di gruppi di persone prima sparpagliate sul territorio favorendone laccesso a una serie di servizi primari come acqua potabile, clinica, scuola.
Il costo complessivo delloperazione è di 375 mila euro (il costo di un appartamento in Italia ha osservato Fausto Mazzieri) di cui l85% a carico della Regione Marche e il 15% suddiviso tra le varie istituzioni ed enti partners del progetto.
Quello della Regione Marche è un modello di cooperazione decentrata che viene preso ad esempio a livello nazionale ed europeo, ha ricordato Bellardi, basato sullaccordo con le autorità locali e sulla forte condivisione degli interventi.
Liniziativa viene raccontata anche in un dvd realizzato da Iscos Marche con riferimento alla missione in Eritrea effettuata dalla delegazione della Regione Marche di recente per linaugurazione di progetti di cooperazione internazionale e la verifica di iniziative in corso.
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