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18/12/2006

RIORDINO DELLE IPAB, PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE

(OSIMO) Piena autonomia delle istituzioni pubbliche di assistenza benefica (Ipab), riconoscendo a esse la possibilita` di mantenere la natura pubblica o di trasformarsi in persone giuridiche di diritto privato. Lo prevede una proposta di legge della Giunta regionale che disciplina il riordino delle Ipab. Il testo e` stato licenziato oggi dallesecutivo, nel corso della seduta settimanale, convocata, a Osimo, presso la Fondazione Grimani Buttari, nellambito della visita pre natalizia alle strutture di assistenza cittadine. La proposta, adottata su iniziativa dellassessore ai Servizi Sociali, Marco Amagliani, verra` trasmessa al Consiglio regionale per lapprovazione in legge. Le Ipab sono state disciplinate, per la prima volta, con la 6972/1890, piu` nota come legge Crispi. Le Opere pie e gli altri enti morali di assistenza ai poveri e di educazione divennero istituzioni pubbliche, acquistando anche natura pubblica. Lo scopo era quello di valorizzare la generosita` dei cittadini a favore delle persone in condizioni di disagio. La legge ha continuato a operare fino al 1977, quando una normativa (Dpr 616) ha cercato di integrare le attivita` delle Ipab nellambito dei servizi comunali. La Corte costituzionale intervenne per garantire lautonomia di queste istituzioni benefiche, eliminando le disposizioni che impedivano alle Ipab di continuare a sussistere assumendo la persona giuridica di diritto privato, qualora abbiano i requisiti di unistituzione privata. Nel 1990 un decreto del presidente del Consigli dei ministri ha chiarito che le Ipab possono assumere personalita` giuridica di diritto privato, ma solo con la legge 328/2000 viene affrontata, per la prima volta, in maniera organica, il riordino di questi enti. Infine e` intervenuto il decreto legislativo 207/2001 che affida alle Regioni la stesura delle modalita` applicative per inserire le Ipab nel sistema dei servizi sociali e sociosanitari. La Regione Marche chiarisce lassessore Amagliani ha ritenuto indispensabile, prima di procedere alla stesura di una legge, effettuare uno studio propedeutico sullo stato delle Ipab nel territorio, per calare, quanto possibile, la normativa alla realta` esistente. Riteniamo, pertanto, che la proposta trasmessa in Consiglio rappresenti il frutto di scelte ben ponderate. Secondo gli orientamenti della Giunta, le Ipab possono trasformarsi in enti di diritto privato o mantenere la natura pubblica, divenendo Aziende di servizi alla persona che fermi restando gli obiettivi statutari si inseriscono nel sistema integrato dei servizi sociali comunali. Le Aziende pubbliche di servizi alla persona, non costituiranno, pero`, semplici strumenti dellamministrazione comunale, ma saranno dotate di autonomia imprenditoriale, perseguendo i propri scopi attraverso un bilancio, un patrimonio e organismi decisionali, ai quali si affianchera` la figura del direttore. E` anche previsto che il rapporto di lavoro del personale abbia natura privatistica. Il Comune, titolare della funzione di vigilanza, interverra` solo nei casi in cui le Aziende commettano gravi illegittimita` o si allontanino dagli scopi statutari. Linserimento delle Aziende nel sistema integrato dei servizi sociali consentira`, alle stesse, di partecipare alla programmazione regionale e di ambito.