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01/08/2006

"DISCIPLINA DELLE RISORSE IDRICHE", PROPOSTA DI LEGGE DELLA GIUNTA REGIONALE

Una normativa per tutelare la risorsa acqua, non gia` come merce, ma come un bene pubblico, accessibile e disponibile per tutti, da salvaguardare per le aspettative delle future generazioni. Sono questi, secondo lassessore Marco Amagliani, gli obiettivi della proposta di legge: Disciplina delle risorse idriche, che la Giunta regionale ha presentato in Consiglio per riformare la legislazione in vigore. Disposizioni che semplificano sottolinea Amagliani lorganizzazione territoriale del servizio idrico, valorizzando il ruolo degli enti locali e prevedendo (prima normativa in Italia) laffidamento della gestione del servizio esclusivamente a soggetti pubblici. La Regione individua, infatti, nel principio della solidarieta`, lo strumento attraverso il quale garantire, sul piano tecnico ed economico, il soddisfacimento del fabbisogno idrico. Promuove e tutela anche la valorizzazione delle risorse secondo criteri di razionalita`, per favorire il risparmio, preservare i bacini idrogeologici e un patrimonio ambientale integro. Lorganizzazione territoriale e` articolata, poi, in Ambiti ottimali, per assicurare una gestione del servizio secondo criteri di efficienza ed economicita`. La proposta prevede labrogazione della legge 18/98, mantenendone comunque le disposizioni fondamentali e rimodulando solo le parti che riguardano lorganizzazione territoriale del settore. Allassemblea dei sindaci e dei presidenti delle Province spiega ancora lassessore Amagliani vengono affidate le decisioni fondamentali relative allorganizzazione del servizio, che verra` assicurato mediante convenzioni tra i Comuni e le Province, in sostituzione degli attuali Consorzi obbligatori. La necessita` di rivedere lassetto del servizio idrico integrato e` stata sottolineata dalla Conferenza regionale delle autonomie, che ha esaminato favorevolmente la proposta di legge. Anche il Comitato dintesa Regione, Anci, Upi, Uncem, Aiccre e Lega delle autonomie ha convenuto sulla necessita` di rivedere la normativa. Il testo predisposto riconferma i cinque ambiti territoriali ottimali (Ato) esistenti: Marche Nord (Pesaro e Urbino 67 comuni), Marche Centro (Ancona 45 comuni), Marche Centro (Macerata 48 comuni), Marche Centro Sud (Fermano Maceratese 27 comuni), Marche Sud (Ascoli Piceno e Fermo 59 comuni). La proposta della Giunta regionale indica le procedure per la stipula delle convenzioni tra gli enti locali. Nella determinazione delle quote di partecipazione, in particolare, si e` scelto di riservare ai Comuni il novanta per cento dei voti e alle Province il restante dieci per cento. La Giunta regionale, inoltre, stabilisce il metodo per definire la tariffa del servizio idrico, previo parere della Commissione consiliare competente. In via transitoria, infine, lAutorita` dambito puo` affidare, per una sola volta, alle esistenti societa` miste pubblico privato, la gestione del servizio, dando quindi tempo alle medesime societa` di acquisire una dimensione totalmente pubblica, cosi` da rendere univoca la gestione pubblica su tutto il territorio regionale.