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20/07/2006

UN PRATO SOPRA IL TETTO. PER RISPARMIARE ENERGIA. INAUGURATO OGGI IL TETTO VERDE A PALAZZO LEOPARDI

Lavanda, corbezzolo, ginestra, rosmarino, coltivate sul tetto della Regione. Non e` un giardino pensile a fini estetici ma un intervento di avanzata tecnologia ambientale ed edilizia per risparmiare energia. E questo infatti lo scopo dellintervento di riqualificazione della copertura a verde delledificio di Palazzo Leopardi, sede della Regione Marche, inaugurato oggi dallassessore regionale allAmbiente, Marco Amagliani. Per la progettazione, direzione lavori, oneri di sicurezza, fornitura di materiali ed esecuzione lavori del Tetto Verde, che copre una superficie di 4000 mq, sono stati impiegati 224 mila euro. La copertura a verde degli edifici ha spiegato lassessore Marco Amagliani dopo il taglio del nastro- costituisce unazione emblematica e dimostrativa dei tanti possibili interventi di risparmio energetico previsti dal Piano energetico ambientale regionale (PEAR). Un intervento di riqualificazione che consentira` di ottenere un risparmio nei consumi di energia delledificio, una riduzione delle emissioni di gas serra e un aumento del comfort interno. Ci auguriamo di poter diffondere il piu` possibile sul nostro territorio regionale questo primo buon esempio. Un piccolo ma molto significativo intervento- ha evidenziato Antonio Minetti, dirigente del Servizio Ambiente e Difesa del suolo- in perfetta conformita` con il PEAR che si colloca sullonda piu` avanzata dellinnovazione tecnologica edilizia ai fini del risparmio energetico e del benessere ambientale sia esterno che interno, nei luoghi di lavoro. Il Tetto Verde su un edificio pubblico e` il primo caso nelle Marche e tra i primi nel Centro Italia. Il 30% dei consumi finali nelle Marche sono attribuibili al settore civile. Gran parte di questi servono al riscaldamento e condizionamento degli edifici. Considerando le grandi inefficienze che oggi caratterizzano il settore edile, il PEAR si concentra quindi su questo obiettivo di bioedilizia residenziale e non. Il progettista e direttore dei lavori , Matteo Fiori, Presidente dellAIVEP Associazione italiana verde pensile, ha illustrato le scelte progettuali: i criteri utilizzati sono tutti ispirati alla massimizzazione della sostenibilita`, sia in fase di realizzazione che di gestione dellopera, ancora non totalmente a regime, quanto a crescita della vegetazione. Limpianto irriguo e` stato completamente rimpiazzato con un sistema a goccia, a minor consumo idrico ed energetico. Lo strato vegetale e` stato progettato scegliendo specie vegetali dellarea climatica locale, con basse esigenze nutrizionali ed idriche e basso fabbisogno di manutenzione. Il Dipartimento di Energetica dellUniversita` Politecnica delle Marche curera` da subito il monitoraggio per verificare lefficacia dellintervento sulle condizioni microclimatiche degli ambienti sottostanti. Larea interessata- ha detto Paolo Principi - e` stata suddivisa in otto settori sui quali si interviene in maniera differenziata. Un settore verra` escluso dagli interventi e fungera` da testimone della situazione pregressa. Mediante la misurazione diretta o indiretta di parametri e prestazioni dei diversi settori e mediante il loro confronto con parametri di efficienza energetica e di comfort interno, dallintervento si otterranno informazioni tecniche e scientifiche di valore dimostrativo che la Regione potra` utilizzare anche per scopi divulgativi e per incentivare questo tipo di iniziativa. Salutata con soddisfazione anche da Legambiente, Luigi Quarchioni ha definito lopera unaltra azione simbolica ma concreta a sostegno delle linee strategiche adottate dal PEAR. Anche con queste piccole azioni si rafforzano gli assi portanti di questo fondamentale strumento programmatico che vuole incentivare la giusta scelta del risparmio, prima della grande impiantistica per la produzione di energia. Stesso favore espresso anche dallOrdine regionale degli ingegneri. Ignazio Calleri ha sottolineato la condivisione delle finalita` dellintervento volte soprattutto al contenimento dei costi energetici attraverso opere che, tra laltro, mitigano limpatto ambientale. Lingegneria naturalistica -ha aggiunto- non e` piu` una frontiera ma una pratica ormai consolidata, che ha saputo recepire il messaggio di semplicita` costruttiva e di ritorno a metodi e materiali abbandonati troppo frettolosamente. (ade)