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08/06/2006

DOPO LA SENTENZA DELLA CORTE COSTITUZIONALE, PARLA L’ASSESSORE REGIONALE ALLA PESCA PAOLO PETRINI - LA PESCA SI RIVOLGE SEMPRE PIU` ALLA REGIONE

Ha termine con la sentenza della Corte Costituzionale n. 213 del 17 maggio 2006 una controversia inutile ingaggiata dal Governo della passata Legislatura contro la legge sulla pesca approvata dalla Regione Marche (L.R. 13 maggio 2004, n.11) e da altre Regioni, le quali si erano attivate per regolamentare ed incentivare la pesca e le attivita` di filiera nello spirito della riforma costituzionale sostiene lAssessore Paolo Petrini. La Regione Marche continua Petrini da sempre riserva grande attenzione alla lunga tradizione marinara del nostro territorio. Da ventanni opera un apposito ufficio Pesca, da oltre un decennio dispone di leggi settoriali di incentivazione ed e` stata la prima Regione a dotarsi di un piano pluriennale di sviluppo. Inoltre dimostra ottima capacita` di utilizzo delle risorse comunitarie. Dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, la Regione, in armonia con i principi in essa fissati, ha inteso aggiornare la precedente legge regionale (L.R. 14/94) adeguandola alle nuove necessita`. Il passato Governo continua Petrini non solo ha impugnato la nostra legge e quella di altre Regioni ma, come se non bastasse, non ha trasferito in periferia le risorse finanziarie destinate al comparto. La Regione Marche ha parato il colpo aggiungendo risorse proprie ed ottimizzando luso di quelle comunitarie disponibili, ma togliere risorse alle Regioni, tra laltro alle piu` efficienti, quelle cioe` che avevano dimostrato di saper utilizzare al meglio le risorse, e` sembrata una punizione del tutto immotivata. Questa sentenza ci aiutera` senzaltro a ristabilire il giusto clima di collaborazione anche in vista del prossimo incontro col il ministro De Castro. A questo punto lattuale Governo dovra` prendere atto della necessita` di assegnare una parte importante dei prossimi fondi comunitari (FEP) alle Regioni. Lo Stato dovra` concentrasi di piu` su politiche di coordinamento e rapporti con lUnione Europea e con gli altri Stati, mentre alle Regioni, avuti finalmente riconosciuti i propri ruoli, spettera` lonere di prendere in mano il settore e promuovere politiche di sviluppo utilizzando appieno le risorse comunitarie.