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01/06/2006

RACI 2006: PRESENTATA LA PUBBLICAZIONE “I PRODOTTI TRADIZIONALI DELLA REGIONE MARCHE” - PETRINI: "OGNUNO DEI 150 PRODOTTI RACCHIUDE IN SE' UNA PARTE DEL DNA REGIONALE"

Centocinquanta prodotti della tradizione enogastronomica marchigiana diversissimi tra loro sia come storia che come dimensione produttiva. Ad essi e` dedicata la pubblicazione intitolata I prodotti tradizionali nella Regione Marche, realizzata dallassessorato regionale allAgricoltura, Alimentazione e Pesca e presentata oggi pomeriggio al Centro Fiere di Villa Potenza di Macerata in occasione dellinaugurazione della 22a edizione della Rassegna Agricola Centro Italia RACI 2006. Presenti allapertura della manifestazione, in programma fino al 4 giugno, il vice presidente della Regione Marche, Luciano Agostini, lassessore regionale allAgricoltura, Paolo Petrini, e il presidente della Provincia di Macerata, Giulio Silenzi. Per alcuni di questi prodotti tipici dichiara Petrini - maggiormente rilevanti dal punto di vista economico, sono gia` stati attivati alcuni studi finalizzati allottenimento di un riconoscimento comunitario come DOP o IGP. Ma sono molti i prodotti la cui circolazione e` limitata al mercato locale e non per questo dobbiamo ritenerli meno importanti. Tutti i cittadini delle Marche devono infatti sentirsi eredi di una grande ricchezza e allo stesso tempo custodi di quella che possiamo definire lidentita` marchigiana. E ognuno dei 150 prodotti tradizionali racchiude in se` una parte del DNA regionale. Dal visner o vino di visciole del Montefeltro al vino cotto del Piceno, dai salumi quali il ciauscolo o il salame di Fabriano ai condimenti: conserve di pomodori, salsa di olive o pasta di tartufo bianco; dai formaggi: caciotta, pecorino e formaggio di fossa, ai vari tipi di olio extravergine di oliva; dalle paste fresche e prodotti della panetteria: biscotti di mosto, castagnole, cicerchiata, pizza al formaggio, ai sughetti e al torrone di fichi; e ancora il miele delle Marche, la cipolla di Suasa, le marmellate, le olive ripiene allascolana e il tartufo. Ripercorrendo la storia di questi prodotti, si vede come questa si sovrapponga continuamente a quella del territorio marchigiano. Tra un formaggio stagionato in botti di rovere e un dolce a base di riso, miele e farina di castagne, si ha modo di incontrare, personaggi di un illustre passato: papi, condottieri, letterati: Garibaldi, Rossini, Leopardi, ma anche briganti e gente comune; gente che ha vissuto in poverta` e che nella poverta` ha appreso larte di realizzare prodotti nutrienti e gustosi con le materie prime piu` modeste. Noi tutti continua Petrini - dobbiamo sentire limportanza di questa eredita`. La vera sfida che a livello regionale ci poniamo in questepoca di globalizzazione e di profondi mutamenti e` infatti quella di perseguire un modello di sviluppo che non snaturi la nostra identita`. E se la maggior parte dei prodotti non ha la dimensione economica per uscire dai confini nazionali, e spesso neanche regionali, questo non deve essere un limite ma uno stimolo a calibrare meglio la nostra attivita` promozionale facendo in modo di portare il turista la` dove questi prodotti vengono ancora oggi ottenuti con le tecniche di una volta, di fargli conoscere, quindi, insieme con il prodotto, anche un territorio. La Regione Marche si sta muovendo in questa direzione, come testimoniato dalla presa di posizione contro gli OGM, dallistituzione del repertorio regionale del patrimonio genetico, dal finanziamento di progetti finalizzati allottenimento di nuove DOP e IGP, dalla realizzazione del sistema regionale per la tracciabilita` delle produzioni alimentari e, da ultimo, dalla registrazione del marchio di qualita` regionale. (s.g.)